domenica 30 aprile 2017

"Le navi ong accendono i fari e gli scafisti mandano i migranti". Confessione choc..

Il racconto dell'ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell'Operazone Sophia dell'Ue: nuove accuse sulle missioni delle ong al largo della Libia

Se due indizi fanno una prova, contro le navi ong che "soccorrono" i migranti ci sono tutti i presupposti per lanciare un'accusa. E non è un caso se, con tutti i termini diplomatici di un ammiraglio, anche Enrico Credendino, comandante dell'operazione Sophia per i respingimenti in mare, ha puntato il dito contro le tecniche utilizzate dalle navi umanitarie per abbordare i gommoni e trarre in salvo i disperati.


L'attacco alle navi ong

In una intervista al Corriere, il 54enne ammiraglio che da due anni guida l'operazione Ue Navfor Med, ha confermato che l'aumento dei salvataggi in mare ha avuto (anche) l'effetto negativo di spingere gli scafisti ad incrementare i viaggi della morte. E la "colpa", se così si può chiamare, non è di Sophia. Ma delle missioni: "Nonostante abbiamo salvato 34mila persone, abbiamo fatto solo l'11,8% dei soccorsi. Ci sono ong che fanno quasi il 40% e attraggono molto più". Facciamo attenzione alle parole di Credendino: quando dice "attrarre migranti", lo fa a ragion veduta. Le onlus, spiega infatti, "lavorano spesso al limite delle acque libiche e la sera hanno grossi proiettori: gli scafisti li vedono e mandano il gommone verso questi proiettori". Avete capito? Gli scafisti se ne stanno sulla spiaggia aspettando che le navi umanitarie accendano i fari notturni e poi fanno partire i barconi carichi di migranti. Tutto molto semplice. Perché indirizzarli verso Lampedusa, se lì vicino c'è una nave umanitaria che li "attrae" a sé? I barconi così devono fare solo poche miglia (visto che le ong operano quasi sempre a poche miglia nautiche dalla costa libica) e gli scafisti raggiungono il massimo risultato col minimo sforzo: possono caricare i gommoni con molti più immigrati e consegnare meno benzina. Un vero e proprio affare.

Le accuse contro le missioni umanitarie

Che Medici senza Frontiere, Croce Rossa e via dicendo siano alacremente impegnate nei salvataggi in mare non è una novità. E la cosa gli fa anche onore: salvare delle vite umane è cosa sempre positiva. Il problema è quando cominciano a fioccare le accuse di essere "colluse" con gli scafisti, di aiutare - di fatto - il business dei trafficanti e di incrementare i viaggi della speranza (e di conseguenza i morti in mare). I radar delle navi dimostrano che le ong arrivano a poche miglia dalle coste libiche, gli stessi scafisti assicurano ai migranti che "tanto ti vengono a salvare quelli delle missioni" e ora si scopre che di notte accendono pure i fari per indicare la strada ai trafficanti.
Qualche dubbio l'ammiraglio Credendino lo ha pure sulle capacità di spesa delle organizzazioni non governative, che con risorse proprie riescono a levare l'àncora per più tempo di quanto possano fare le missioni europee. "Stare in nave 24 ore - spiega l'ammiraglio - è costoso. Alcune navi ong sono avanzate, hanno anche piccoli droni. Sono investimenti importanti". Una domanda sorge legittima: dove prendono le risorse?

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/navi-ong-accendono-i-fari-e-scafisti-mandano-i-migranti-1377667.html

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Sondaggi appena usciti: 5 Stelle mai cosi in alto. I numeri che fanno tremare il neo-vincitore Renzi

Secondo l'istituto Ixè il Pd guadagna lo 0,4 per cento rispetto alla settimana scorsa, mentre i grillini calano dello 0,1. Sempre vicine Lega Nord e Forza Italia (12,9% e 12,6% rispettivamente). Alla vigilia delle primarie, il 28 per cento degli intervistati dice che "sicuramente non andrà a votare": il 13 per cento non sa a chi dare la sua preferenza, mentre il 60 è schierato per l'ex presidente del Consiglio

Il Movimento 5 stelle resta il primo partito in Italia, ma si riduce il distacco con il Partito democratico. Nella settimana che precede le primarie dem e in un clima debolmente più da campagna elettorale, il Pd segna un più 0,4 per cento e raggiunge il 27,3% dei consensi tra gli intervistati dall’Istituto Ixè per Agorà Rai 3. In contemporanea il M5s cala leggermente (appena dello 0,1%) rispetto a sette giorni fa e passa dal 28,5 al 28,4%. Negli ultimi giorni i grillini sono finiti al centro delle polemiche per aver messo sotto accusa il ruolo delle Ong nello sbarco dei migranti in Italia e aver appoggiato il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che ha aperto un’inchiesta sul tema. Per quanto riguarda gli altri partiti, sempre vicine Lega Nord e Forza Italia (12,9% e 12,6% rispettivamente).

Per quando riguarda la fiducia individuale per i politici, sempre secondo l’istituto Ixè, sale di 1 punto, dal 30% al 31%, quella nel presidente del Consiglio Paolo Gentiloni mentre Matteo Renzi si porta al 29% (+2%). Ferma al 21 per cento quella per il vicepresidente M5s della Camera Luigi Di Maio, mentre cala per Beppe Grillo di 1 per cento (16%). Il governo, invece, raggiunge il 28% di fiducia. Ixè ha anche interpellato il campione sulla polemica in merito all’inchiesta della procura di Catania sul ruolo delle Ong nell’arrivo dei migranti: solo il 34% afferma di avere fiducia nelle organizzazioni, il 48% non si fida, mentre il 18% non si è espresso.
Capitolo a parte sulle primarie Pd. Il 22 per cento degli intervistati per Agorà ha detto che sicuramente andrà a votare, contro il 28 che invece “sicuramente starà a casa”. In testa sempre Matteo Renzi con il 60% dei consensi: dietro il ministro della Giustizia Andrea Orlando (15%) e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (7%). Resta un 13 per cento di indecisi.
La debole tendenza di riavvicinamento tra Pd e M5s è confermata anche dalle rilevazioni di Index Research per Piazza Pulita (La7), secondo cui il Movimento 5 stelle perde lo 0,3 per cento, ma resta in testa con il 30,6 per cento dei consensi tra gli intervistati. Il Pd accorcia le distanze attestandosi al 25,6% (+0,1). Forza Italia in crescita raggiunge il 13,2 che ora stacca di quasi un punto la Lega Nord: il leader del Carroccio Matteo Salvini non riesce a sfruttare l’ondata Le Pen e rimane stazionario al 12,4%.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/28/sondaggi-politici-m5s-resta-primo-partito-ma-si-riduce-distacco-con-pd-in-crescita-aumenta-di-2-punti-la-fiducia-in-renzi/3549402/

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++ TREMENDA NOTIZIA PER IL PM ZUCCARO: GUARDATE COSA GLI HANNO FATTO!

“Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”.
Questa frase, attribuita a Voltaire, descrive alla perfezione il caso Zuccaro: il procuratore di Catania è finito nel mirino dei media e della politica radical chic e del Csm, che valuterà se ci sono i presupposti per esercitare un’azione disciplinare nei suoi confronti.
Con Zuccaro si sono schierati dall’inizio i 5 Stelle, poi la Lega e pure Alfano. Dal governo Pd, invece, non c’è stato un forte sostegno, a parte le dichiarazioni di circostanza del premier Gentiloni, il quale non ha comunque esitato a elogiare il lavoro fatto dalle ONG.
Il problema è che il magistrato è andato a toccare interessi che non doveva, infrangendo un tabù. E ora, osserva Giuseppe Marino su Il Giornale, lo attaccano la sinistra e chi fa affari con l’accoglienza:
"Ha fatto un’uscita impropria, anomala. Ma un motivo c’è. Ed è l’estrema anomalia dell’inchiesta che si è trovato a trattare. Lo si capisce da una parte delle sue parole cui non è stata data grande pubblicità: «Ho dei dati conoscitivi, ma se non mi si forniscono degli strumenti particolari per poter acquisire le prove e, quindi, uno sforzo investigativo maggiore io rischio di restare alle conoscenze e non poterle tradurre in atti processuali». Il senso è chiaro: la Procura vuole verificare, ma servono mezzi speciali.
Si tratta di tracciare i movimenti di navi in alto mare, di farlo ai margini di un Paese in guerra, di intercettare le comunicazioni di scafisti chiaramente legati a una mafia internazionale che da anni si arricchisce sul traffico di uomini, di fare chiarezza sull’attività non sulle attività di organizzazioni note e con sedi italiane come Save the children e Medici senza frontiere, ma di ben più oscure Ong, alcune delle quali nate apposta per svolgere questa attività, con sedi a Malta, in Spagna e in Germania.
È un’inchiesta che non può prescindere da un impegno del governo. E, infatti, gli elementi da cui parte l’indagine sono stati raccolti dai servizi di intelligence, ma non quelli italiani, guarda caso. E il timore che il governo in carica non fosse così entusiasta di dare una mano al pm non è così infondato, visto che al linciaggio del magistrato, sia pure con sfumature diverse, si sono prestati i vertici delle istituzioni, vedi la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro dell’Interno Marco Minniti e quello della Giustizia Andrea Orlando, subito seguito dal Csm, mai tanto rapido a intervenire. Il pretesto dell’offensiva contro Zuccaro è che «non si tocca chi salva le vite».
E ci mancherebbe. Ma si dimentica che l’anno scorso, anno di massima attività delle Ong, c’è stato il record di morti nel Mediterraneo. E che i migranti sono l’oggetto di questo traffico sanguinoso, mentre il soggetto è chi guadagna su quei morti. Chiunque dovrebbe voler fermare questo scempio, anche chi vuole accogliere i migranti. C’è un pm che l’ha capito e ha deciso di metterci la faccia. E ora vogliono fargliela pagare”.

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“QUELLE RAPINE AGLI ITALIANI DELL’INPS”: GIORDANO SMASCHERA LA GRANDE TRUFFA DEI SIGNORI DELL’ASSEGNO

Pubblichiamo Posta Prioritaria, la rubrica in cui Mario Giordano risponde alla missiva di un lettore.
Caro Giordano, negli anni Novanta l’ Inps incamerò “enne” anni di contributi da lavoratori che, come me, impiegata di concetto per 10 anni in un’ azienda a suo tempo monopolista in Italia si vide annullare tali importi perché “troppo vecchi”. Possibile? Ma se c’ è gente che riscuote pensioni per 40 anni relative a versamenti molto più agée… Ma c’ è di più: chi voleva, poteva proseguire a versare contributi volontari fino al raggiungimento dell’ età pensionabile (pari a 120 euro mensili attuali) mentre per coloro che, come me, non si sono fatti convincere, gli importi versati in moneta legale sono stati fagocitati dalle casse Inps. Preciso che non pretendo la pensione con il sistema contributivo, come ora si predica, ma semplicemente la restituzione di quanto versato, maggiorato, logicamente degli interessi maturati in 44 anni, periodo nel quale l’ Inps li ha usati come ha voluto… Lo Stato, quando il cittadino non versa quanto richiesto, provvede al sequestro dei beni, mentre il cittadino servo della gleba deve abbozzare e stare zitto nel caso sia lo Stato a non osservare le norme relative ai contributi. Bel Paese che pretende di esportare altrove la democrazia… Quale democrazia? Ma mi faccia il piacere, come diceva Totò…

La questione è nota, ma non per questo meno urticante: il fatto che l’ Inps abbia trattenuto i contributi versati dalle persone che non hanno raggiunto la soglia minima per avere la pensione è una rapina. Non ci sono altri modi per definirla. Se si comportasse in questo modo un gestore di risparmi privati verrebbe arrestato, non crede signora Carla? C’ è solo una cosa che lei sbaglia: non è vero che lo Stato “non osserva la norme”. Lo Stato le norme, in casi come questo, le osserva eccome. Peccato che le norme non stiano proprio dalla parte dei cittadini. Non di tutti, almeno. Perché non le sarà sfuggito, amica di Torino, che proprio mentre lei perdeva tutti i suoi contributi c’ erano persone che sono riuscite ad avere la pensione pur avendo lavorato assai meno anni di lei. Le faccio un esempio? Il 1 agosto 1983 andò in pensione un bidella di Lissone. Aveva 32 anni e aveva lavorato nella scuola appena 11 mesi. Appena assunta, infatti, aveva fatto il ricongiungimento con contributi versati nel settore artigianale a Messina (dove pare si fosse occupata di tappezzeria) e questo fece scattare la famosa clausola delle baby pensione (14 anni, 6 mesi, 1 giorno). Da allora la signora vive felicemente con un assegno mensile. Anche grazie ai soldi suoi. Ed è tutto perfettamente, maledettamente legale, mi creda.

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16 ANNI DI GALERA PER STRAGE? MATTARELLA LO PREMIA AL QUIRINALE CON TUTTI GLI ONORI! SIAMO SEMPRE PIU’ LA REPUBBLICA DELLE BANANE

Dalla pagina Facebook del deputato 5 stelle Scibona:
Lo scorso, 20 settembre, al Quirinale con la presenza del Presidente della Repubblica, si è tenuta la Cerimonia di consegna del premio nazionale per l’innovazione “Premio dei Premi” e tra gli invitati, in prima fila, ecco apparire il Cavalier Moretti.

Mauro Moretti immaginiamo sia stato lì a rappresentare e ritirare il premio per Finmeccanica, ma è singolare che mentre l’Ing. Moretti era al Quirinale, tra le massime autorità dello Stato, un Pubblico Ministero ne chiedeva la condanna a 16 anni di carcere per la strage di Viareggio.
Questo ennesimo schiaffo della Presidenza della Repubblica alle vittime della Strage (ormai anche per i giudici deve essere considerata STRAGE) si somma al conferimento a Moretti del titolo di Cavaliere (ad opera dell’ex Presidente Napolitano) ed al salto di qualità carrieristico promosso dal Governo (da A.D. di Ferrovie dello Stato a Finmeccanica).
Come possono le istituzioni essere dalla parte dei cittadini? Come si fa a non parlare di casta che si “copre” e autotutela sulla pelle e sulle morti di semplici cittadini italiani?
Il Presidente della Repubblica ha il dovere costituzionale di stare dalla parte dei cittadini, tanto più di stare vicino a quelli che subiscono sconvolgenti tragedie. Invece qui, si preferisce stare vicino a chi rischia 16 anni di carcere per aver probabilmente contribuito alla morte di 32 persone!
Se poi consideriamo che il Presidente della Repubblica è anche il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura non possiamo che provare solo vergogna e indignazione per quella presenza inopportuna in quella che doveva essere la “Casa di tutti gli Italiani”.

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Applausi, tutti in piedi. Episodio unico in diretta tv. Guardate cosa ha fatto Di Maio ad un certo punto




LUIGI DI MAIO
Residente a Pomigliano d'Arco, è il maggiore di tre figli. La madre è un'insegnante di italiano e latino ed il padre Antonio è stato dirigente del MSI prima e di AN poi.

Ha conseguito il diploma di Liceo Classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco nel 2004. Ha proseguito gli studi presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", si è dapprima iscritto alla facoltà di Ingegneria, dove ha fondato assieme ad altri studenti l'associazione di studenti di ingegneria "ASSI", poi si è trasferito a giurisprudenza e ha fondato insieme ad altri studenti l'associazione Studenti Giurisprudenza.it nell'anno 2006, nella quale ha ricoperto la carica di Consigliere di Facoltà e di Presidente del Consiglio degli Studenti. Ha lavorato come webmaster.

Carriera politica[modifica
Milita nel Movimento 5 Stelle dal 2007. Nel 2010 si candida come consigliere comunale del suo comune, senza riuscire ad essere eletto, ottenendo 59 preferenze. In seguito alle «parlamentarie» del Movimento 5 Stelle, viene candidato con 189 preferenze ed eletto alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Campania 1 al secondo posto nella lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche del 2013. Il 21 marzo 2013 è eletto Vicepresidente della Camera dei deputati con 173 voti, diventando a 26 anni la persona più giovane ad aver ricoperto questo ruolo. Dal 7 maggio fa parte anche della XIV commissione, che si occupa delle politiche dell'Unione Europea.

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CASO ZUCCARO, TRAVAGLIO METTE K.O GENTILONI: BOMBARDIAMO DI CONDIVISIONI QUESTO POST

Nel suo editoriale di ieri Marco Travaglio si discosta dalla polemica politica sorta in seguito allo scandalo di ONG e migranti svelato dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.
Il direttore del Fatto ritiene legittima la denuncia di Zuccaro, che definisce un “Sos”, lanciato dal magistrato ma non accolto dal governo, che il giornalista invita a intervenire acquisendo le intercettazioni dei servizi segreti che Zuccaro non usare in sede giudiziari.
Riportiamo le parti salienti dell’editoriale di Travaglio:
“Quando un pm scopre una grave disfunzione amministrativa o un fenomeno che può danneggiare lo Stato, è bene che lo segnali alle autorità politiche che possono intervenire: poi, per gli eventuali reati, vedrà lui. I tempi, gli ambiti e i poteri della giustizia penale sono del tutto incompatibili col pronto intervento su un pericolo incombente.
Se un vigile nota un’auto in divieto di sosta che sta bruciando accanto a una pompa di benzina, anziché perder tempo a compilare la multa chiama i pompieri per spegnere l’incendio. Idem per l’allarme di Zuccaro, pienamente giustificato dal potenziale pericolo, anzitutto per la vita dei migranti: se lo scafista sa di poterli rifilare dopo qualche chilometro alla nave di un’Ong, userà natanti sempre più insicuri e adotterà ancor meno precauzioni per la loro incolumità.
Il tutto approfittando di quel gigantesco Far West che è il Mediterraneo, terra di tutti e di nessuno per l’inerzia dei governi europei e dell’inesistenza di quello libico (il regime-fantoccio di Serraj tenuto in piedi dalla finzione internazionale e neppure in grado di stipendiare la sua guardia costiera, che sbarca il lunario nei modi più strani).
Se poi risulta da intercettazioni (utilizzabili o meno conta poco: contano i fatti) che alcune Ong e alcuni scafisti comunicano telefonicamente per passarsi la staffetta, parlare di accuse e sospetti infondati è ridicolo. Così come aprire pratiche al Csm sul magistrato che lancia l’Sos, invitarlo a “parlare con gli atti” (campa cavallo), accusarlo di criminalizzare le Ong, cioè intimargli il silenzio per continuare a ignorare il problema.
Delle due l’una: o Zuccaro è un folle che s’inventa fatti inesistenti, e allora il Csm che l’ha appena nominato procuratore di Catania dovrebbe trasferirsi in blocco in un reparto psichiatrico assieme a lui; oppure qualcuno dovrebbe occuparsi dei fatti che denuncia. Non delle ipotesi di reato, che spetterà ai giudici valutare. Ma di un fenomeno preoccupante in cui s’è imbattuto nelle sue indagini, ma che non spetta a lui bloccare.
Le Ong (a parte quelle che si scoprissero implicate in traffici o finanziamenti criminali) si propongono di salvare vite a ogni costo, anche a costo di violare qualche regola. Specialmente quelle composte da medici, che rispondono al giuramento di Ippocrate prim’ancora che al Codice penale. Ma gli Stati e i governi (stavamo per dire l’Europa, poi ci è scappato da ridere) devono fare le leggi e poi farle rispettare.
E la gestione di migrazioni bibliche da un capo all’altro del Mediterraneo spetta a loro, non a organizzazioni benemerite finché si vuole, ma pur sempre private. C’è un Parlamento? Indaghi. Abbiamo un governo? Acquisisca gli elementi dei suoi servizi segreti, se non vuole ascoltare i pm (peraltro già auditi a Catania da una delegazione del Parlamento Ue) e agisca di conseguenza.
Corridoi umanitari? Ritorno a Mare Nostrum? Taglio dei fondi alle Ong opache? Centri di raccolta e smistamento dei profughi sulle coste libiche cogestiti da Tripoli e Roma? Decidano loro: li paghiamo apposta. Ma, se un pm indica la luna in fondo al mare, non provino più a mozzargli il dito”.

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ABOLIZIONE VITALIZI, SVOLTA CLAMOROSA: ECCO COSA ACCADRA' SETTIMANA PROSSIMA..

Di Battista: “Votiamo la proposta di Richetti, la aspettiamo in Aula”

Dopo la bocciatura del testo M5s e le sanzioni, l'apertura dei parlamentari del Movimento sulla soluzione del parlamentare renziano: "Fornero per tutti"

La bocciatura, le proteste, le sospensioni. Ma il punto di caduta della discussione sui vitalizi è che i Cinquestelle si dicono pronti a votare la proposta di Matteo Richetti del Pd. A dirlo è il deputato M5s Alessandro Di Battista: “Non vediamo l’ora che la proposta Richetti arrivi in Aula perché la voteremo tranquillamente, senza alcun problema” spiega mentre partecipa al flash-mob insieme ai colleghi in piazza Montecitorio contro le sanzioni inflitte ai parlamentari grillini. Cosa prevede l’ipotesi Richetti? In sostanza la “Fornero per tutti”, come già ha spiegato ilfattoquotidiano.it. Il deputato renziano, dunque, punta non solo all’introduzione di “un sistema previdenziale identico a quello vigente per i lavoratori dipendenti”, ma anche alla “sua estensione a tutti gli eletti” in modo da “abolire definitivamente i trattamenti in essere basati ancora sull’iniquo sistema degli assegni vitalizi”. Richetti disse proprio al Fatto.it che così “ci saranno amare sorprese per molti: se un ex parlamentare o un ex consigliere regionale ha versato contributi sufficienti percepirà un assegno proporzionato, diversamente dovrà accontentarsi della pensione sociale non è più tollerabile che continui a percepire somme ingiustificate, a mio avviso illegittimamente, chi ha ricoperto una carica elettiva magari per pochi giorni”.

Prima del voto contestato in ufficio di presidenza, Luigi Di Maio aveva scartato la soluzione Richetti, ma per un motivo tecnico-parlamentare: “Convergere sulla proposta Richetti sulle pensioni dei parlamentari – aveva detto al Tg3 – sarebbe il miglior modo per non fare nulla: per approvare una proposta di legge servono mille parlamentari, per approvare a nostra delibera ne bastano quindici, sarebbe il miglior modo per evitare la melina dei partiti”.

Tutto il dibattito su questo tema era partito dal voto in ufficio di presidenza di Montecitorio che ha respinto la proposta dei Cinquestelle e accolto quella di Marina Sereni, vicepresidente della Camera, Pd. Secondo lo schema della Sereni deve esserci un contributo di solidarietà per tre anni a partire dall’1 maggio a carico degli ex deputati titolari dell’assegno. Il contributo sarà del 10 per cento per i vitalizi da 70mila a 80mila euro, del 20 per cento da 80mila a 90mila euro, del 30 da 90mila a 100mila euro e del 40 per quelli superiori ai 100mila euro annui. La proposta porterebbe a regime ad un risparmio di 2,5 milioni l’anno per le casse di Montecitorio.

La delibera che l’M5s ha presentato a febbraio, dopo che il Fatto Quotidiano ha lanciato la petizione “Vitalizi, poniamo fine al privilegio”, punta invece all’equiparazione delle pensioni parlamentari a quelle dei normali cittadini, pur non intervenendo sui vitalizi in essere perché per farlo servirebbe un voto parlamentare e non basterebbe una modifica del regolamento. Luigi Di Maio assicura: “Noi non ci arrendiamo: avranno vinto una battaglia sulle pensioni dei parlamentari ma non hanno vinto ancora una guerra. Troveremo altri strumenti per riuscire a far saltare questa pensione a settembre: stiano tranquilli i cittadini che un modo lo troveremo…”. A domanda, i 5 Stelle promettono inoltre di trovare un modo per “restituire” l’assegno pensionistico così come fanno con le indennità parlamentari: “Oggi per la pensione c’è l’irrinunciabilità – dice Di Maio – ma troveremo un modo per far saltare le pensioni e quindi anche le nostre”.

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/30/vitalizi-di-battista-votiamo-la-proposta-di-richetti-la-aspettiamo-in-aula/3487579/
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Seggi chiusi, voti annullati, sezioni abusive. L'altra faccia delle primarie

Seggi chiusi d’autorità, voti annullati, intervento dei carabinieri per presunte irregolarità. Anche durante le primarie del Pd sono emersi problemi durante il voto. È accaduto a Gela, Nardò (Lecce) e Cariati (Cosenza). A Gela, tra le fazioni che sostengono i tre candidati, Renzi, Orlando e Emiliano, a causa dell’apertura inaspettata di un seggio che esponenti dei movimenti «Sicilia Futura», facente capo a Salvatore Cardinale, e del «Megafono», fondato dal governatore Rosario Crocetta, hanno definito «occulto» e «abusivo». Un esposto è stato presentato dai ricorrenti alla magistratura, con la richiesta di annullamento delle votazioni, che a Gela si svolgono in un unico gazebo in piazza Martiri della Libertà. Nella fase più acuta dello scontro verbale sono stati chiamati i carabinieri per impedire che il diverbio degenerasse, mentre la gente affluiva numerosa alle quattro postazioni del seggio. La bagarre è iniziata quando si è saputo che il presidente del seggio elettorale, Giorgio Donegani, per facilitare le operazioni di voto, ha disposto l’apertura di una quinta postazione all’interno dell’adiacente primo circolo del Pd, riservato agli iscritti al partito. Esponenti di Sicilia Futura, che sostengono Renzi, e i sostenitori di Emiliano hanno contestato l’apertura di quel seggio sostenendo che nessuno ne era stato informato. E quando si stava per chiuderlo e si pensava di trasferire le schede votate nelle urne delle quattro postazioni ufficiali è successo un pandemonio. Allora presidente, scrutatori e rappresentanti dei candidati hanno deciso di sigillare e di considerare nulli quei voti della sezione «abusiva», con la riserva di legge dei ricorrenti perché l’intera votazione venga ritenuta nulla. Contrari, perché le operazioni di voto si sarebbero svolti secondo regolamento, il presidente, Giorgio Donegani, il figlio, Miguel, ex parlamentare regionale, che sostengono Renzi, e il deputato regionale Giuseppe Arancio con l’ex parlamentare, Lillo Speziale, che sostengono Orlando. Le operazioni elettorali proseguono ora regolarmente in un clima apparentemente calmo.
Seggio nel pub
È stato annullato dalla Commissione nazionale per il Congresso del Pd il voto nel seggio per le primarie di Cariati, nel cosentino. La decisione è stata presa dopo che la mozione Orlando aveva evidenziato che il seggio era stato allestito nel pub di un privato invece che nei locali del centro sociale come deciso. «Alle ore 12,38 di oggi - è scritto in una nota del sen. Mauro Del Barba - la commissione nazionale per il Congresso ha comunicato al presidente della commissione provinciale di Cosenza Alessandro Porco, apposito provvedimento che dispone la chiusura del seggio di Cariati. Il provvedimento si è reso necessario in quanto il luogo utilizzato per le votazioni risultava non idoneo e differente da quello stabilito con precedente verifica. Il voto di Cariati è di conseguenza annullato e le relative schede non conteggiate».
La destra che porta 1.500 elettori
Dopo una denuncia da parte di esponenti del Partito democratico, è stato chiuso il seggio delle primarie di Nardò, in provincia di Lecce. Lo confermano fonti della mozione Renzi. Secondo le stesse fonti, il sindaco della città avrebbe portato a votare 1.500 elettori, prevalentemente di destra. Il seggio di Nardò era già stato al centro di polemiche nella campagna elettorale per il congresso dem perché il sindaco Pippi Mellone, considerato vicino a Casa Pound, aveva espresso il suo sostegno a Michele Emiliano.

Fonte: http://www.corriere.it/politica/17_aprile_30/seggi-chiusi-voti-annullati-sezioni-abusive-l-altra-faccia-primarie-a39efe4e-2dbe-11e7-b8fc-9ab855dcd23a.shtml?refresh_ce-cp
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ULTIM'ORA! CHIUSO SEGGIO PER BROGLI: E' CAOS ALLE PRIMARIE PD

I dirigenti di Casalnuovo: troppe pressioni, i fan di Emiliano volevano altri scrutatori

Napoli «Prevedere un voto inquinato è facile». La bordata, a ventiquattr'ore dall'apertura dei seggi, non porta la firma di un qualsiasi militante ma di uno storico rappresentante della sinistra che conosce bene i territori e i rischi che vi si annidano: il presidente del Consiglio comunale di Casalnuovo (Na) Giovanni Nappi.

«Gli ingredienti ci sono tutti ha scritto sulla sua pagina Facebook e non penso sia giusto che il nostro circolo debba essere trascinato in uno scandalo del genere». Che cosa ha scatenato la dura presa di posizione del capo dell'assise di una città che conta 50mila abitanti? La continua, asfissiante richiesta, da parte dei supporter provinciali di Michele Emiliano, di altri scrutatori e rappresentanti di lista successiva alla composizione del collegio. Composizione peraltro realizzata, come da prassi, tenendo conto di tutti i candidati.
Una «pressione» diventata insostenibile negli ultimi giorni denuncia Nappi che ha convinto o meglio costretto il presidente del circolo ad azzerare tutto e a «rimettere nelle mani degli organismi provinciali le nomine». Le istanze di «lottizzazione», secondo il presidente del consiglio, sarebbero pure ingiustificate considerato che «Emiliano alla convenzione di circolo ha preso 2 voti». Dunque: perché tanto pressing per modificare e allargare il seggio? Il diavolo spesso si nasconde nei dettagli. Nella lista a sostegno del governatore pugliese ci sarebbe un elettore (che poi ha chiesto di mettere il fratello come scrutatore) che pur vivendo e lavorando in città non è iscritto, stranamente, al locale circolo dei dem. Il motivo? Sarebbe un infiltrato di un altro schieramento («lui è notoriamente distante dal nostro partito», commenta Nappi) assoldato dai simpatizzanti di Emiliano per raggranellare voti al di fuori degli steccati del Partito democratico. Non sarebbe la prima volta, d'altronde. «È possibile pure che votino persone non del Pd, del centrodestra, cinesi conclude Nappi gente che non sa di aver votato, siamo abituati a tutto qui a Napoli». Intanto, il circolo è rimasto chiuso perché impraticabile. E il seggio, fino alla tarda serata di ieri, non era stato ancora allestito né erano stati selezionati scrutatori e presidente. Un'altra grana per un partito ormai allo sbando.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/sulla-conta-interna-aleggia-solito-incubo-spunta-altro-1391353.html

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sabato 29 aprile 2017

Ong-trafficanti, il governo sapeva e ha taciuto. Guardate cosa è saltato fuori..

Fonti militari maltesi e 007 italiani: a bordo delle navi del Moas mercenari e strumenti per le intercettazioni

L'intelligence italiana conosce bene la pratica. I file sul Moas e sulle altre Ong in grado di mandare navi davanti le coste libiche incominciarono a venir redatti fin dall'inizio di Mare Sicuro, la missione navale per la difesa degli interessi nazionali varata nel marzo 2015.


L'attenzione del personale d'intelligence imbarcato sulle nostre unità si focalizzò immediatamente sull'addestramento e sulle capacità del personale di soccorso del Moas, l'Ong basata a Malta e guidata dall'americano Christofer Catrambone e dalla moglie italiana Regina. Bastò poco per scoprire - spiega una fonte de il Giornale - che «gran parte di quel personale veniva arruolato nelle stesse liste di contractors ingaggiati dalle compagnie private di sicurezza». Gli «angeli custodi» dei migranti, con cui lavorava anche Emergency erano, insomma, veri e propri mercenari. O se vogliamo un titolo più à la page professionalissimi «contractors».
Ma la rivelazione più interessante raccolta da il Giornale è un'altra. Secondo fonti militari di Malta le attività del Moas coprono attività d'intelligence per conto del governo statunitense. E secondo le stesse fonti su almeno una delle due navi del Moas sono, o erano, installate strumentazioni per intercettazioni ad ampio raggio. Nulla d'illegale per carità. Negli Stati Uniti l'intelligence outsourcing, l'affidamento di operazioni di spionaggio a società private dà lavoro a 45mila persone e spartisce fondi per 16 miliardi di dollari. Il problema è la copertura sotto cui il Moas svolge la duplice attività. Il coordinamento delle operazioni di soccorso viene infatti realizzato con il coordinamento della Guardia Costiera. Come se, insomma, un'ambulanza in capo al 118 o a un altro numero di pubblico soccorso, utilizzasse la propria attività per raccogliere informazioni finalizzate alle strategie di potenze straniere.
Non a caso il comandante generale della Guardia Costiera ammiraglio Vincenzo Melone è atteso in Commissione Difesa del Senato per rispondere, già martedì prossimo, a domande che riguarderanno non solo l'esigenza di salvare i profughi in mare, ma anche di preservare gli interessi nazionali in un'area critica come le coste della Libia. Interessi apertamente calpestati dal Moas che per primo - come rivelano sia le segnalazioni di Mare Sicuro, sia dalla missione europea EunavFor Med - iniziò a varcare il limite delle acque territoriali libiche. Tra le quattro operazioni al di sotto delle 12 miglia messe sotto esame nel 2016 due vennero portate a termine tra giugno e luglio dal Phoenix e dalla Topaz-Responder, le due imbarcazioni di 41 e 50 metri in capo al Moas registrate in Belize e nelle isole Marshall. Operazioni registrate dai trasponder di bordo sicuramente non sfuggite all'attenzione della Guardia Costiera.

Il problema a questo punto è se la duplice attività svolta dal Moas sia stata segnalata al nostro governo e se queste segnalazioni siano state recepite con la dovuta attenzione. Per capire che le operazioni del Moas erano il simulacro mediatico di altre attività bastava consultare il sito internet di Tangiers Group, la compagnia capofila di Christoper Catrambone in cui si pubblicizzano apertamente attività come «assicurazioni, assistenza d'emergenza e servizi d'intelligence». Ma come dimostrano gli avvertimenti «politici» ricevuti dal procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, responsabile dell'inchiesta sul Moas e sulle altre Ong, portare alla luce e denunciare quell'ambiguità non è altrettanto facile. In fondo il signor Catrambone restituiva parte dei proventi incassati con le attività d'intelligence devolvendo 416mila dollari al comitato elettorale di una Hillary Clinton considerata, fino allo scorso novembre, la prossima, inarrestabile inquilina dello Studio Ovale.
Il tutto mentre la moglie Regina spiegava sul sito Open Democracy - un'organizzazione di George Soros - la necessità di garantire agli immigrati accessi facilitati in Europa. Referenze complicate e imbarazzanti. Capaci di vanificare anche le esigenze di sorveglianza attribuite solitamente a un governo.

fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/segnalazioni-dei-servizi-e-silenzio-governo-1391111.html
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In Campania il "miracolo" pre-voto: centinaia di iscritti a loro insaputa.

Il boom di tesserati passati da 190 a 471. Senza il loro consenso

Ancora un pasticciaccio con le tessere per il Pd, alla vigilia delle primarie. Stavolta succede in Campania, a Battipaglia, dove la campagna di tesseramento che ha preceduto le consultazioni per la segreteria dem ha registrato un'impennata di iscrizioni, passate da 190 - il dato del 2016 - a ben 471.


Finito l'entusiasmo - con il plauso ai dem locali espresso da Nicola Landolfi, fedelissimo del Governatore, Vincenzo De Luca - sono emerse le magagne. E a rilevarle è stato lo stesso segretario locale del Pd, Davide Bruno, che si è accorto che solamente per 184 delle nuove tessere erano stati versati i 15 euro di quota, e solo quelle erano state da lui controfirmate, e dunque sicuramente valide. Un numero molto più vicino a quello dei precedenti iscritti al partito, rispetto al «boom» pre-primarie.

Così, di fronte al dubbio che molti dei nuovi tesserati lo fossero a loro insaputa, è partita la denuncia alla commissione provinciale, mentre parallelamente il sito Fanpage e il quotidiano salernitano l'Occhio hanno recuperato gli elenchi dei nuovi iscritti, provando a chiamarne qualcuno spacciandosi per addetti dello spedizioniere che doveva consegnare le nuove tessere. E trovando così conferma ai sospetti sollevati dallo stesso Bruno, che al sito ha negato di aver mai «rilasciato tutte queste schede», definendo «un fatto gravissimo» l'ipotesi che siano state falsificate, e rivendicando come valide solo quelle fatte presso il gazebo.
E al telefono, i dem a loro insaputa di Battipaglia hanno confermato i timori, cadendo dalle nuvole. Quasi tutti hanno negato di aver mai fatto domanda, online o di persona, per iscriversi al Pd. «Quando avrei fatto questa tessera? Scusi, io non me ne ricordo proprio», ha risposto uno dei nomi presenti nell'elenco. «Guardi, io non l'ho richiesta questa tessera, non capisco», gli ha fatto eco un secondo «dem fantasma». Pur corrispondendo i codici fiscali e i dati anagrafici, insomma, i neotesserati hanno in gran parte negato di essersi iscritti.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/campania-miracolo-pre-voto-centinaia-iscritti-loro-insaputa-1391116.html

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Travaglio svergogna i politici sul caso ONG: "Sembrano cretini da bar"

(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – In questa politica di cretini da bar sport, dove ogni problema serio diventa subito un derby tra partito dei vaccini e partito dei virus, partito delle guardie e partito dei ladri, partito dell’Europa e il partito anti-Europa, ora abbiamo pure il partito delle Ong e il partito degli affogatori, cui corrispondono il partito della Procura di Catania e il partito anti. Mai che i nostri politici riescano a prendere una posizione equilibrata a partire dai fatti (come ha fatto ieri anche l’Osservatore Romano) e ad agire di conseguenza. Le organizzazioni non governative sono impegnate in una gran varietà di attività, spesso supplendo alle lacune e alle latitanze dei governi. I quali sono ben felici di finanziarle per fare i lavori, spesso ingrati, che essi non possono o non vogliono fare. Tra questi, il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo che, dopo la frettolosa chiusura di Mare Nostrum a vantaggio dello sciagurato Frontex, è stato sottratto per motivi di bilancio ai governi ed esternalizzato: cioè subappaltato alle Ong, con le Guardie costiere ridotte a dirigere il traffico. Tra le Ong c’è di tutto: organizzazioni serie e meritorie, come Medici senza frontiere, Save the children e molte altre, e qualche congrega di furbastri che nessuno può escludere si tuffino a capofitto nel business dei migranti per marciarci e mangiarci, magari in combutta con gli scafisti – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano nell’editoriale di oggi 29 aprile 2017, dal titolo “Il derby dei cretini”.

È già accaduto con le cooperative “sociali” incistate nel lucrosissimo giro dei centri di accoglienza: una gallina dalle uova d’oro che, secondo le accuse della Procura di Roma (confermate da confessioni, condanne e patteggiamenti), consentiva ai soliti noti di “trarre profitti illeciti immensi”. Lo diceva alla sua segretaria, nei suoi karaoke telefonici, il ras della coop rosso-nera 29 Giugno, Salvatore Buzzi: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”. Se questo avveniva a valle, dopo l’arrivo dei migranti sul suolo italiano, non ci sarebbe nulla da meravigliarsi se avvenisse anche a monte, durante il trasporto dei disperati dalla costa libica alla nostra. È quello che ipotizza la Procura di Catania (ma anche di Trapani e altre città siciliane), divulgate dal capo Carmelo Zuccaro. Il quale dispone anche di intercettazioni dei nostri servizi segreti, legittime per legge a scopo preventivo, ma inutilizzabili (non essendo disposte da un giudice) a fini processuali. Per questo il procuratore ne ha parlato, senza violare alcun segreto investigativo – pare non ci siano indagati e, anche se ci fossero, non sono stati rivelati – nell’ambito della doverosa “leale collaborazione fra poteri dello Stato”.

Quando un pm scopre una grave disfunzione amministrativa o un fenomeno che può danneggiare lo Stato, è bene che lo segnali alle autorità politiche che possono intervenire: poi, per gli eventuali reati, vedrà lui. I tempi, gli ambiti e i poteri della giustizia penale sono del tutto incompatibili col pronto intervento su un pericolo incombente. Se un vigile nota un’auto in divieto di sosta che sta bruciando accanto a una pompa di benzina, anziché perder tempo a compilare la multa chiama i pompieri per spegnere l’incendio. Idem per l’allarme di Zuccaro, pienamente giustificato dal potenziale pericolo, anzitutto per la vita dei migranti: se lo scafista sa di poterli rifilare dopo qualche chilometro alla nave di un’Ong, userà natanti sempre più insicuri e adotterà ancor meno precauzioni per la loro incolumità. Il tutto approfittando di quel gigantesco Far West che è il Mediterraneo, terra di tutti e di nessuno per l’inerzia dei governi europei e dell’inesistenza di quello libico (il regime-fantoccio di Serraj tenuto in piedi dalla finzione internazionale e neppure in grado di stipendiare la sua guardia costiera, che sbarca il lunario nei modi più strani). Se poi risulta da intercettazioni (utilizzabili o meno conta poco: contano i fatti) che alcune Ong e alcuni scafisti comunicano telefonicamente per passarsi la staffetta, parlare di accuse e sospetti infondati è ridicolo. Così come aprire pratiche al Csm sul magistrato che lancia l’Sos, invitarlo a “parlare con gli atti” (campa cavallo), accusarlo di criminalizzare le Ong, cioè intimargli il silenzio per continuare a ignorare il problema.

Delle due l’una: o Zuccaro è un folle che s’inventa fatti inesistenti, e allora il Csm che l’ha appena nominato procuratore di Catania dovrebbe trasferirsi in blocco in un reparto psichiatrico assieme a lui; oppure qualcuno dovrebbe occuparsi dei fatti che denuncia. Non delle ipotesi di reato, che spetterà ai giudici valutare. Ma di un fenomeno preoccupante in cui s’è imbattuto nelle sue indagini, ma che non spetta a lui bloccare. Le Ong (a parte quelle che si scoprissero implicate in traffici o finanziamenti criminali) si propongono di salvare vite a ogni costo, anche a costo di violare qualche regola. Specialmente quelle composte da medici, che rispondono al giuramento di Ippocrate prim’ancora che al Codice penale. Ma gli Stati e i governi (stavamo per dire l’Europa, poi ci è scappato da ridere) devono fare le leggi e poi farle rispettare. E la gestione di migrazioni bibliche da un capo all’altro del Mediterraneo spetta a loro, non a organizzazioni benemerite finché si vuole, ma pur sempre private. C’è un Parlamento? Indaghi. Abbiamo un governo? Acquisisca gli elementi dei suoi servizi segreti, se non vuole ascoltare i pm (peraltro già auditi a Catania da una delegazione del Parlamento Ue) e agisca di conseguenza. Corridoi umanitari? Ritorno a Mare Nostrum? Taglio dei fondi alle Ong opache? Centri di raccolta e smistamento dei profughi sulle coste libiche cogestiti da Tripoli e Roma? Decidano loro: li paghiamo apposta. Ma, se un pm indica la luna in fondo al mare, non provino più a mozzargli il dito.

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STAVOLTA GENTILONI HA SUPERATO OGNI LIMITE: CONDIVIDI SE VUOI LE SUE DIMISSIONI

Del pm Carmelo Zuccaro, lasciato solo dalla maggioranza e dal governo, si occuperà il Consiglio Superiore della Magistratura il prossimo 3 maggio per valutare se ci sono i presupposti per esercitare un’azione disciplinare.
Gentiloni ha detto che la magistratura deve andare avanti, ma non ha detto, né fatto (anche perché forse non potrebbe) nulla per aiutare il procuratore di Catania, che è in possesso di intercettazioni che provano i contatti tra alcune ONG e gli scafisti. Intercettazioni che però non possono essere per incriminare i responsabili per via di un cavillo legale.
La parte peggiore di tutta questa storia, però, è che il presidente del Consiglio non solo ha liquidato il caso Zuccaro, ma ha anche speso belle parole per le ONG, che in questo momento tutto meritano tranne le lodi dei politici:
“Dobbiamo essere grati per il lavoro che fanno le organizzazioni dei volontari nel Mediterraneo e in tanti altri settori: senza il lavoro del volontariato l’Italia sarebbe più povera”, ha detto il premier, che ha aggiunto: “se poi ci sono, da parte della magistratura, delle informazioni specifiche, credibili e attendibili, non sarà certo il governo a contrastare”.
Il problema, come spiegato sopra, è che Zuccaro ha le mani legate. E il Csm e il governo non lo aiutano.

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Tutta la verità sulle Ong. Condividete questo video, facciamogli fare il giro della rete!

ULTIM'ORA - ARRIVA LA CONFERMA: HANNO VUOTATO IL SACCO SUI MIGRANTI ARRIVATI IN ITALIA.

Agli scafisti fa comodo che ogni tanto avvenga una strage in mare in modo da far pressione sugli europei e sull’Italia.
E’ quanto afferma il dottor Paolo Narcisi, presidente Rainbow for Africa, una piccola ong piemontese. Secondo Narcisi, intervistato da La Stampa, facendo l’esempio dei migranti arrivati a Pasqua.
Di seguito uno stralcio della sua intervista al quotidiano torinese:
“Non escludo che sia accaduto qualcosa del genere anche il giorno di Pasqua. Sabato hanno fatto partire quattromila persone; le navi più grandi hanno fatto il pieno e si sono mosse verso l’Italia. In zona erano rimaste tre barche piccole.
Eppure domenica gli scafisti hanno mandato avanti altre duemila persone. Ma su Juventa possono salire al massimo in quattrocento, altri milleseicento restavano aggrappati ai gommoni. E intanto il mare diventava burrascoso. Sono state ore tragiche. La Guardia costiera italiana, di cui dobbiamo essere orgogliosi, ha fatto miracoli. È stata dirottata in zona una petroliera che s’è messa di traverso e ha fatto da scudo contro le onde. Poi sono arrivati pescherecci e mercantili. E quella gente è stata salvata”.
Narcisi ha poi aggiunto che “ormai i libici non usano più barconi e solo gommoni di pessima qualità” e se le navi delle ONG non stazionassero al limite delle acque territoriali i migranti sarebbero mandati a morire.
Narcisi sostiene la denuncia del pm Zuccaro e ha negato che ci siano contatti tra la sua ONG e gli scafisti:
“Conosciamo il procuratore Carmelo Zuccaro e sappiamo che è una persona seria. Se ha detto certe cose, ci costringe a interrogarci. Noi siamo a sua disposizione. Mai i nostri satellitari sono stati contattati da scafisti libici. La Juventa non stacca mai i suoi apparati che mandano la posizione ogni ora alla centrale operativa di Roma. Abbiamo preteso dal nostro partner tedesco che la nave non prenda iniziative personali. Come da ultime indicazioni della Guardia costiera, abbiamo anche arretrato il nostro raggio di azione nelle acque internazionali, in modo da non entrare in acque libiche neppure per errore”.

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venerdì 28 aprile 2017

Ong-scafisti, le prove ci sono. Ecco perché il pm non può usarle

I rapporti e le intercettazioni arrivano da 007 stranieri e non si possono usare in un processo. Il pm: "Ma danno la conoscenza certa che questo avviene"

Le prove ci sono. E sono chiare: dimostrano che alcune delle navi Ong che pattugliano il Mediterraneo centrale hanno avuto contatti diretti con i trafficanti di uomini.

Il pm di Catania, Carmelo Zuccaro, lo ripete da settimane ai quattro venti che non mancano le "evidenze". Solo che non possono essere usate come prove. Cosa significa?

Semplice: che qualora Zuccaro decidesse di iscrivere le Ong nel registro degli indagati e riuscisse a portarle in tribunale, sebbene abbia intercettazioni inequivocabili, queste non potrebbero essere usate per incriminarle. Le registrazioni di cui dispone il pool di magistrati catanesi, infatti, arrivano dagli 007 tedeschi ed olandesi. Per diventare giuridicamente delle "prove", cioè utilizzabili in Aula, dovrebbero provenire da organi di polizia giudiziaria. Zuccaro da tempo lamenta mancanza di risorse sufficienti, e finalmente il governo potrebbe concedergli qualche uomo in più.

"Alcune agenzie - ha dichiarato ieri Zuccaro al sito LiveSicilia - che non svolgono attività di polizia giudiziaria hanno documentato i contatti ma si tratta di atti che non posso utilizzare processualmente, anche se mi danno la conoscenza certa che questo avviene". I servizi segreti esteri infatti si muovo con maggiore libertà di quelli italiani, ovvero senza l'autorizzazione preventiva di un magistrato. E questo, in base al codice penale italiano, rende le intercettazioni del tutto inutilizzabili. Chiaro? Si tratta di un cavillo legale, altrimenti le Ong sarebbero già in Tribunale a fornire spiegazoni di fronte a un giudice.


Che gli scafisti siano soliti chiamare le organizzazioni umanitarie non è certo una novità. Il Giornale per primo ha dimostrato come i trafficanti assicurino ai migranti che il viaggio in mare è cosa semplice, tanto a recuperarli ci pensano "quelli delle missioni". In un nastro catturato dai servizi di intelligence esteri attraverso navi miltari e segrete, si sente un dialogo surreale. Da una parte lo scafista: "Il tempo è brutto. Possiamo mandarli lo stesso?". Dall'altro un operatore delle Ong: "Mandateli, siamo qui". Non solo. Un video dimostra che alcuni barconi vengono scortati da moto d'acqua guidate da criminali fino ai natanti delle associazioni.

Un altro modo per "incastrare" le associazioni "opache" è quello di seguire i flussi finanziari. Ma non è cosa semplice. I natanti umanitari battono infatti bandiere di Stati diversi da quelli dove hanno sede legale le Ong. Moas, per esempio, risulta avere la base operativa a Malta, ma le sue due imbarcazioni (Phoenix e Topaz responder) sul pennone espongono i vessilli di Belize e delle isole Marshall. Paesi poco famosi per la trasparenza fiscale. Inoltre, sui fondi ricevuti dalle donazioni private ci sono molte ombre e poche luci (leggi: "Tutti i segreti delle Ong"). Come dimostrato da ilGiornale, gran parte delle Ong non specificano i nomi dei donatori che il più delle volte rimangono anonimi. E così chi fa "affari sporchi" finisce col farla franca.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ong-scafisti-prove-ci-sono-ecco-perch-pm-non-pu-usarle-1390922.html

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APPELLO IMPROVVISO DI DI BATTISTA. POCO FA DAVANTI A TANTISSIME PERSONE:"ANDA..

Quando lavoravo in Congo e in Guatemala nella cooperazione internazionale sapevo benissimo che alcune ONG si comportavano bene e altre decisamente meno. Io lavoravo in AMKA Onlus e AMKA investiva la stragrande maggioranza delle sue risorse in progetti di sviluppo: microcredito, lotta all'HIV, formazione scolastica etc. Io vivevo nelle comunità rurali tuttavia non tutti i "cooperanti" delle altre organizzazioni si comportavano allo stesso modo. Vedevo professionisti dello "sviluppo della cooperazione" più che della cooperazione allo sviluppo fare la bella vita, ignorare del tutto esigenze ed usi e costumi locali impossibili da comprendere dai loro uffici lussuosi o dai loro resort a 5 stelle. Questo per dirvi che nessuno di noi, in relazione alle ONG che si occupano di migranti, intende generalizzare. Vogliamo solo chiarezza e per questo dovremmo essere considerati razzisti? Ma fatemi capire, se chiediamo chiarezza su alcune ONG che, a detta del Procuratore di Catania, avrebbero avuto contatti diretti con quei criminali degli scafisti dovremmo essere associati a quei politici di destra i quali non perdono occasione di definirci “neo-comunisti” perché vogliamo destinare più fondi alla cooperazione (quella buona) o perché crediamo nell'equità sociale e per questo lottiamo per il reddito di cittadinanza? Al contrario ci definiscono neo-fascisti politici del PD, quello stesso PD stra-finanziato da Buzzi che, parole sue, "con gli immigrati ci faceva più soldi che con la droga". Ci accusano tutti insomma, Berlusconi dice che siamo di sinistra e il PD ci accusa di xenofobia. Perchè tutto questo accanimento? Ma ci pensate che se avessimo la maggioranza gli dimezzeremmo immediatamente tutti gli stipendi, gli cancelleremmo in 48 ore quei vergognosi vitalizi e gli chiederemmo indietro quelle centinaia di milioni di euro che si sono intascati come dei ladri. Sì, ladri. Perché il Popolo italiano votò contro il finanziamento pubblico ai partiti eppure i partiti si sono intascati quasi 3 miliardi di euro negli ultimi 20 anni. E noi dovremmo prendere lezioni, o, secondo qualcuno, fare accordi con questi soggetti? Ma secondo voi io sono entrato in Parlamento per fare compromessi con questo sistema marcio o per accordarmi (per loro accordo non significa trovare una quadra su una legge ma spartirsi il potere) con questi personaggi che considerano la Politica non una passione ma un modo di esercitare il potere? Sappiate che il politico è l'unico "mestiere" che inizi a far peggio proprio quando diventi professionista. Vi abbraccio, anche questo fine settimana sarò in piazza. Ce la sto mettendo tutta, venite con me e portate gli scettici. A riveder le stelle!


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L'ANNUNCIO DI DI MAIO:"ECCO COSA FAREMO SE VINCEREMO LE ELEZIONI"




Se è ormai quasi certo che si voterà alla scadenza naturale della legislatura, non si conosce ancora la legge elettorale che consentirà agli italiani di eleggere il prossimo Parlamento, ma Luigi Di Maio svela, durante una conferenza stampa alla 'Stampa Estera' a Roma, cosa farà il M5S qualora risultasse primo partito alle elezioni: "Se, come spero, raggiungessimo il 40%, avremo l'incarico di governo e chiederemo la fiducia alle Camere su un programma di governo, senza nessuno scambio di poltrone". 

Di Maio spiega: "Il nostro approccio sarà semplice: prima delle elezioni ci presenteremo con un programma di governo a quindici anni e con una squadra di governo composta da ministri e dal presidente del Consiglio. Quella squadra, con quel programma, si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia: chi vorrà potrà partecipare alla creazione di un'Italia differente, senza aspettarsi alcun tornaconto". Il deputato pentastellato chiude a ipotesi di alleanze: "Lega, Bersani? Il Movimento non deve guardare a forze politiche specifiche, ma ad un programma di Paese. Chi voterà contro una seria riforma fiscale, una riforma per le piccole e medie imprese, il reddito di cittadinanza, una seria legge anticorruzione se ne prenderà la responsabilità di fronte al popolo italiano. 

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Migranti, lʼOsservatore Romano: "Alcune Ong con fini economici? Possibile e scandaloso"

"Salvare vite è un atto doveroso, non si può infangarlo con interessi e giochi di potere come accaduto per lʼaccoglienza diventata occasione di speculazione da parte di organizzazioni criminali". Ma aggiunge: "Le polemiche di questi giorni non aiutano a chiarire la questione"


Sulla bufera che si è sollevata intorno ad alcune Ong impegnate nel recupero dei migranti interviene anche l'Ossevatore Romano, assai preoccupato dai recenti dubbi sollevati da alcuni esponenti politici come Luigi Di Maio ma soprattutto dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. "Non bastano gli orrori della guerra, gli stenti di fughe interminabili, i rischi del mare aperto, lo sfruttamento economico e sessuale. Sulla pelle dei migranti sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto - che purtroppo non sembra totalmente privo di fondamento - di una manipolazione a fini economici e politici anche delle operazioni di salvataggio" si legge sul quotidiano dello Stato della Città del Vaticano.

"La questione è stata portata alla ribalta dalle dichiarazioni del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che sta indagando, così come avviene da parte di altre procure siciliane, su presunti contatti tra alcune Ong presenti nel Mediterraneo con proprie imbarcazioni e gruppi di scafisti - continua l'Osservatore Romano -. Il sospetto è che le navi delle organizzazioni non governative vengano utilizzate come una sorta di taxi dai trafficanti di esseri umani per fini tutt’altro che umanitari. Un atto doveroso e irrinunciabile, come quello di salvare vite umane, verrebbe così stravolto, infangato da interessi e giochi di potere. Così come è già accaduto per l'accoglienza diventata occasione di speculazione da parte di organizzazioni criminali".

Infine, l'Osservatore torna con forza a chiedere di abbassare i toni: "Le polemiche di questi giorni non aiutano a chiarire la questione. E la paura che venga meno lo sforzo generoso di molti per il salvataggio dei migranti non può portare a semplificare il problema negandone l’esistenza. È necessario liberare il campo da posizioni preconcette o utilitaristiche, così come è indispensabile tenere costantemente presente il dovere di salvare i migranti anche dallo sfruttamento che può essere fatto del loro dramma. Uno degli obiettivi delle indagini della procura di Catania è quello di accertare la provenienza dei fondi con i quali le Ong sostengono le ingenti spese per il mantenimento delle navi in mare. In tutto questo c'è chi punta a garantire alternative ai viaggi della disperazione. Grazie ai corridoi umanitari, sono arrivati oggi all’aeroporto di Fiumicino altri 57 profughi siriani, dopo i 68 di ieri e i circa 700 dei mesi scorsi. Provengono soprattutto dalle città di Homs e Aleppo ed erano rifugiati in campi in Libano".

fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/migranti-l-osservatore-romano-alcune-ong-con-fini-economici-possibile-e-scandaloso-_3069016-201702a.shtml

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