lunedì 30 ottobre 2017

Raggi, sondaggio bomba: risultati inaspettati, nonostante il fango. Ecco i numeri incredibili

Sondaggi politici Ixè: la Raggi è migliore dei suoi predecessori
Nonostante il focus dei media, la Raggi viene preferita ai suoi predecessori, Marino e Alemanno. La valutazione del suo operato è generalmente positiva, stando alla rilevazione settimanale di Ixè. Sono di più coloro che affermano che stia governando bene, piuttosto che coloro che affermano la visione opposta. Vediamo i risultati – nello specifico – di questo sondaggio targato Ixè, commissionato per Agorà da Rai 3.
Sondaggi politici: Raggi ha bisogno di tempo
La prima domanda rivolta agli intervistati in merito all’operato di Virginia Raggi, è il seguente;
Parliamo della città di Roma. Qual è il suo giudizio sull’operato dell’Amministrazione Raggi a Roma?
La maggioranza propende per la soluzione più cauta. Ovvero; la sindaca “ha fatto degli errori, ma bisogna darle tempo”. Il 39% degli intervistati opta per questa risposta attendista. Tuttavia, tra la valutazione positiva e quella negativa, vince la prima. 3 intervistati su 10 credono che l’operato della Raggi sia buono e che stia governando bene.
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Poco meno di 2 soggetti su 10 (19%), invece, assicurano che sia un operato fallimentare, pessimo. Infine, un 12% non si esprime nel merito. Considerando che l’intervista è stata realizzata con un campione nazionale, è evidente l’impatto mediatico delle vicende romane e di come delle dinamiche localistiche siano state oggetto di interesse statale.
Sondaggi politici RomaSondaggi politici SWG: Raggi va ancora meglio se comparata con predecessori
Le buone notizie per la sindaca non finiscono qui; in comparazione con i suoi predecessori (pensando quantomeno a Marino e Alemanno), la sindaca gode di maggior stima. Per il 36% del campione, la Raggi è meglio dei suoi predecessori.
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Solo il 15%, invece, sostiene che sia peggiore degli ultimi sindaci della Capitale. Un altro 36%, infine, conferma la posizione attendista data come risposta alla prima domanda (le percentuali sono, infatti, simili). Il 13% preferisce non rispondere. Sondaggi politici RomaNota metodologica: Data di esecuzione: 2/8/2017. Metodologia di rilevazione: sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 9.018 contatti complessivi),
di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza.
Margine d’errore massimo: ± 3,1 %

Fonte:  http://www.termometropolitico.it/1264673_sondaggi-politici-roma-raggi.html

POLITICI PEGGIO DEI MAFIOSI: ARRESTATO CON LA MAZZETTA IN TASCA. LEGGI QUANTO CHIEDEVA PER LA LICENZA DI UN RISTORANTE.

Estorsione, arrestato Roberto Helg  “Fermato con 30 mila euro in tasca”
Sarebbe stato arrestato mentre intascava una tangente, a denunciarlo un commerciante
PALERMO. Roberto Helg, presidente della Camera di commercio e vicepresidente della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo, è stato arrestato ieri mentre intascava una tangente di 100 mila euro da un ristoratore, affittuario di uno spazio dell’aeroporto, che si era rivolto a lui per la proroga del contratto. Il ristoratore si era rivolto a Helg per ottenere condizioni favorevoli sulla proroga triennale del contratto d’affitto.
La richiesta e la consegna del denaro sono state integralmente monitorate dalla polizia giudiziaria. L’accusa per Helg è di estorsione aggravata: ha prospettato al commerciante le difficoltà dell’operazione di rinnovo se non supportata dal suo intervento e dal pagamento di 50 mila euro in contanti e di 10 mila euro al mese per 5 mesi, con il contestuale rilascio, come garanzia dell’impegno, di un assegno in bianco del residuo importo di 50 mila euro.
Al sopraggiungere della polizia giudiziaria nella stanza di Helg attorno alle 17 di ieri, il presidente della camera di commercio aveva già ricevuto e messo in tasca l’assegno; sulla sua scrivania c’era anche una busta con 30 mila euro in contanti. Interrogato dai magistrati della Procura, Helg ha fatto ammissioni sulle quali sono in corso indagini.
L’operazione che ha condotto a Palermo all’arresto di Roberto Helg, presidente della Camera di commercio e vicepresidente della Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino, ha avuto inizio grazie alla collaborazione della vittima dell’estorsione, un commerciante, che dopo la richiesta del denaro si è rivolto ai carabinieri.
Le investigazioni sono state svolte dai militari del Nucleo investigativo del reparto operativo di Palermo sotto il comando del maggiore Alberto Raucci e con il coordinamento del comandante del reparto, il tenente colonnello Salvatore Altavilla, e del comandante provinciale colonnello Giuseppe De Riggi. L’indagine è condotta dai pm Luca Battinieri e Geri Ferrara, del dipartimento reati contro la pubblica amministrazione, con il coordinamento del procuratore aggiunto Dino Petralia e la supervisione del procuratore capo Francesco Lo Voi che ha partecipato all’interrogatorio notturno di Helg, che si trova nel carcere palermitano di Pagliarelli.
IL LEGALE CHIEDE I DOMICILIARI PER MOTIVI DI SALUTE.  Non è stata ancora fissata l’udienza di convalida, davanti al gip, dell’arresto di Roberto Helg, presidente della Camera di commercio di Palermo, trovato con una mazzetta chiesta ad un imprenditore interessato al rinnovo di un contratto di affitto di un immobile destinato alla ristorazione, all’aeroporto Falcone-Borsellino. Helg è il vice presidente della Gesap, la società che gestisce lo scalo. Il suo legale, l’avvocato Fabio Lanfranca, ha chiesto alla procura la concessione dei domiciliari per Helg per motivi di età – il presidente ha quasi 80 anni – e per motivi di salute essendo affetto da una grave cardiopatia.
FONTE
IL GIORNALE DI SICILIA

domenica 29 ottobre 2017

SCOPERTO IL TRUCCO DEI PARTITI PER INTASCARSI I SOLDI DEI CITTADINI - Condividete la denuncia dei 5 Stelle il più possibile..

Riportiamo di seguito la denuncia del parlamentare del M5S Vito Crimi (A fondo pagina trovate il video pubblicato dal deputato sulla propria pagina Facebook):
“Vi dice niente l’espressione “donazione liberale”? È il nuovo trucco dei partiti per intascare i soldi dei cittadini senza farlo sapere in giro. Ho provato a denunciarlo in aula qualche giorno fa, tra le proteste del Pd. Adesso vi spiego come funziona il meccanismo. Ogni senatore/deputato percepisce dalla Camera o dal Senato circa 4.200 euro al mese per le spese di mandato elettorale. Ipotizziamo che di questi 4.200 euro il senatore/deputato ne versi 1.000 al Partito Democratico come “donazione”. La cifra è ipotetica: in realtà ne versano anche molti di più. Quanti soldi si ritrova in tasca il senatore/deputato? 4.200 euro – 1.000 euro = 3.200 euro.
Quando poi arriva il momento di fare la dichiarazione dei redditi, che s’inventano i deputati/senatori del Partito Democratico? Denunciano l’importo versato (1.000 euro) come “erogazione liberale” al partito, dunque da mettere in detrazione (è tutto pubblico, potete controllare le singole dichiarazioni dei redditi dei parlamentari pubblicate sui siti di Camera e Senato). A quel punto, sull’importo di 1.000 euro scatta per legge la detrazione fiscale del 26%: cioè gli tornano indietro 260 euro.
Ora, se il senatore/deputato del partito di Renzi riceve dallo Stato 260 euro, quanto ha in tasca? 3.200 euro + 260 euro = 3.460 euro. Che sommati ai 1.000 della “donazione”, arrivano a 4.460 euro: 260 in più rispetto a quanti ne aveva intascati dalla Camera di appartenenza. E chi versa questi soldi in più? I cittadini, ovviamente, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Quanto fa in totale, questo giochetto? Ricordiamo che la cifra di 260 euro è mensile, per ogni senatore/deputato. Ed è ipotetica, perché versano anche di più. Tra deputati e senatori, il Partito Democratico conta circa 500 ‘onorevoli’. Quindi, moltiplicando i 260 euro della detrazione fiscale per 500 parlamentari, si arriva a 130.000 euro incassati al mese. E moltiplicando ancora quest’ultima cifra per i 12 mesi dell’anno, si arriva a 1.560.000 euro. Ovvero: grazie all’operazione di detrazione fiscale al 26% delle loro “donazioni” al partito, lo Stato versa ai parlamentari un milione e cinquecentosessantamila euro in più. Soldi che poi vanno a finanziare il partito.
Non bastava dunque la truffa del 2×1000, non bastavano i residui dei rimborsi elettorali, no. Alla fine trovano sempre un modo per mungere altri soldi allo Stato e ai cittadini. Aiutateci a diffondere queste informazioni il più possibile e smascheriamo questa ennesima fregatura. Grazie a tutti!”


++ E' BUFERA ++ TRUFFA AI RISPARMIATORI, ARRESTATO IL NUMERO 1 DEI BANCHIERI ITALIANI.

Era dai tempi di Michele Sindona e poi di Roberto Calvi che in Italia non veniva arrestato un banchiere. Ieri è toccato a Vincenzo Consoli che per vent' anni ha guidato Veneto Banca. Sono statati effettuati sequestri per 45,425 milioni (un immobile, liquidità e titoli) nei confronti di persone legate all' istituto. Fra gli indagati anche l' ex presidente Flavio Trinca.
I provvedimenti sono stati emessi dalla procura di Roma dopo un' ispezione di Bankitalia. I reati contestati sono aggiotaggio e ostacolo all' esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. L' indagine era aperta da più di un anno e certamente in tutto questo tempo non saranno mancate le occasioni per addomesticare le prove. Nel mirino le operazioni «baciate», grazie alle quali la banca finanziava importanti clienti perché acquistassero azioni dell' istituto di credito. Si trattava di parcheggi temporanei di titoli che, in realtà, avrebbero dovuto rientrare nel perimetro dell' istituto di Montebelluna. Molto spesso i prestiti venivano erogati a soggetti in difficoltà economiche o comunque non in grado di restituire le somme ricevute. L' obiettivo finale era quello di fornire un' immagine di solidità patrimoniale che non corrispondeva alla realtà. Questo patrimonio virtuale consentiva a Consoli, secondo l' accusa, di fissare un sovraprezzo delle azioni assai lontano dalla realtà. Ma soprattutto gli permetteva di consolidare il suo ruolo al vertice della banca. Le principali vittime di questo meccanismo infernale sono stati gli oltre 100 mila risparmiatori che hanno visto azzerato il loro investimento. Nel falò della truffa organizzata da Consoli sono stati bruciati sei miliardi che nessuno vedrà più tornare indietro.
Veneto Banca è stata salvata un mese fa dal fondo Atlante con un intervento tampone di un miliardo di euro per evitarne il fallimento. La domanda sorge spontanea: Consoli ha governato la banca per vent' anni e probabilmente il suo potere è stato costruito dagli incroci incestuosi che emergono oggi. Ma è mai possibile che nessuno se ne sia accorto prima? Come mai solo ora vengono fuori problemi che sono molto vecchi?
Consoli, attorno al quale è ruotata Veneto Banca ininterrottamente dal 1997, ha fra l' altro ha un contenzioso aperto con l' istituto per il pagamento di 3,46 milioni di euro che non gli sono stati riconosciuti per le sue dimissioni. Ha chiesto il rispetto dei suoi diritti dopo aver fatto strage di quelli degli altri.
Il fondo Atlante non si è limitato a salvare Veneto Banca. Nel suo portafoglio compare anche la totalità del capitale di Banca Popolare di Vicenza, l' altro disastro del nord-est costato miliardi ai risparmiatori. Ed è proprio su destino di quest' altra banca che concentra l' attenzione Giovanni Schiavon ex presidente del Tribunale di Treviso e vicepresidente uscente di Veneto Banca. Una dichiarazione tagliente nei confronti di Gianni Zonin ex presidente della Vicenza: «Mentre per Veneto Banca procede la Procura di Roma, per la Popolare di Vicenza la competenza è rimasta a Vicenza e nonostante la maggiore gravità del quadro di quella banca, verso gli ex amministratori non succede nulla».
FONTE
LIBERO.IT

APPLAUSI, TUTTI IN PIEDI PER PAPA FRANCESCO: CONDIVIDIAMO QUESTA NOTIZIA INCREDIBILE.

Anche Papa Francesco vuole abolire le pensioni d’oro.
Il Santo Padre nel discorso di stamane ai delegati della Cisl, ha detto che “non sempre e non a tutti è riconosciuto il diritto a una giusta pensione, giusta perché né troppo povera né troppo ricca: le ‘pensioni d’oro’ sono un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni”.
E ha aggiunto: “Quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti”.
Poi il Papa ha parlato di giovani e lavoro:
“mancano energia, entusiasmo, innovazione, gioia di vivere, che sono preziosi beni comuni che rendono migliore la vita economica e la pubblica felicità,” ha detto Francesco, che ha aggiunto: ” allora urgente un nuovo patto sociale umano, un nuovo patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere di lavorare. Il dono del lavoro è il primo dono dei padri e delle madri ai figli e alle figlie, è il primo patrimonio di una società. È la prima dote con cui li aiutiamo a spiccare il loro volo libero della vita adulta.”
Infine la stoccata ai sindacati, i quali, se sono incompresi, ha spiegato Papa Francesco, è perchè non fanno abbastanza “nei luoghi dei ‘diritti del non ancora’: nelle periferie esistenziali, tra gli scartati del lavoro”. E ancora: “la corruzione è entrata nel cuore di alcuni sindacalisti”.
Secondo il Papa il sindacato rischia di “diventare troppo simile alle istituzioni e ai poteri che invece dovrebbe criticare” e con il passare del tempo ha finito “per somigliare troppo alla politica, o meglio, ai partiti politici, al loro linguaggio, al loro stile”.

SE TUTTI CONDIVIDIAMO QUESTO VIDEO ALL'ISTANTE, IL PD DOVRA' ANDARSI A NASCONDERE





Destra e Sinistra si sono sempre dati da fare per contrastare le indagini e i processi sulla corruzione.
Le parole di Piercamillo Davigo poco fa al convegno M5S "Questioni e visioni di giustizia"

Ha poi anche aggiunto : 

“Ho dato dimostrazione nella vita che non sono interessato alla politica. Mi occupo di politici quando rubano. Ritengo che i magistrati non siano capaci di farla. Ministro della GiustiziaNon lo farò“. Così, a margine di un convegno organizzato dal M5s alla Camera, l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo ha escluso una sua candidatura, dopo i retroscena che lo indicavano tra i possibili candidati alle primarie online del M5s o ipotizzavano un suo ruolo come possibile Guardasigilli nell’eventuale squadra di governo pentastellata. “Ministro della Giustizia? A parte che non lo farò, non capisco perché tutti lo vogliono fare visto che non dovrebbe contare niente perché è ministro senza portafoglio e che non dovrebbe spostare o nominare nessuno”, ha affermato il magistrato. La platea era però in disaccordo con Davigo quando, alla domanda della giornalista Liana Milella se intendesse impegnarsi in prima persona in politica, Davigo ha escluso questa possibilità. Con tanto di standing ovation durante il suo intervento.

LA MINISTRA FEDELI? HA UN MARITO SUPER PARASSITA: ECCO QUANTO PORTA A CASA CON LA “SOLITA” CONSULENZA D’ORO

pubblichiamo una lettera inviata da un lettore al “Gazzettino”, il quotidiano più letto del Triveneto…
Caro Gazzettino,
già il 20 dicembre scorso avevo segnalato che la nuova titolare della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, ex dirigente Cgil, era moglie di un altro senatore della precedente legislatura, tale Achille Passoni, pure lui ex dirigente Cgil (un bel sindacato di “lavoratori” dietro alle “spalle”), con il quale andrà (anzi andranno entrambi) in pensione rigorosamente “d’oro” con relativi lauti vitalizi.

Come se non bastasse ho scoperto che  il coniuge della Fedeli è stato ulteriormente gratificato dal governo Renzi con un altro, non meglio precisato, incarico di “soli”  120 mila euro (consulenza segnalata e mai smentita su la Stampa) e, sorprendendomi di scoprirlo casualmente, solo ora mi viene da pensare che coloro che avrebbero dovuto farmelo sapere (politici, giornalisti ecc.) hanno, a loro volta parenti  o meno scheletrici, nei rispettivi armadi.
Intanto la signora Fedeli – non laureata come erroneamente si era presentata – è pure il membro del governo con il  più alto redddito, notizia delle ultime ore. Tutto normale in questo Belpaese.
Luciano Dissegna
Romano d’Ezzelino (Vi)