giovedì 14 giugno 2018

“Speravo che un bambino morisse a bordo, così…” le vergognose parole dello scrittore radical-chic che nessun giornalone condanna

Sul caso-Aquarius, l’intellighenzia (o presunta tale) di sinistra ha dato il peggio. Si pensi al “banditi” di Roberto Saviano contro Matteo Salvini e Danilo Toninelli, o a Laura Boldrini che ha bollato come “disperato” il ministro dell’Interno. E poi gli insulti assortiti: razzista, nazista, assassino e chi più ne ha più ne metta. Ma c’è chi è riuscito ad andare oltre. Già, c’è anche il peggio del peggio. C’è chi ha toccato il fondo degli abissi, ed in questo caso – macabramente – mai frase più azzeccata.


Si parla dello scrittore progressista e cattolico Edoardo Albinati, uno che per intendersi ha vinto nel 2016 il premio Strega. Lo scorso martedì, ha presentato la sua ultima fatica in una Feltrinelli di Milano, e non ha perso l’occasione per commentare la vicenda della nave Aquarius. Parole che sono però finite su YouTube, grazie alla registrazione di Giulio Cainarca di Radio Padania.
Parole terrificanti: “Io stesso, devo dire, con realpolitik di cui mi sono anche vergognato – ha affermato Albinati -, ieri ho pensato, ho desiderato che morisse qualcuno sulla nave Aquarius. Ho detto: adesso, se muore un bambino, io voglio vedere che cosa succede per il nostro governo”. Un orrore totale, come detto. Gli abissi dell’anima. Già, c’è anche chi ammette di aver sperato che morisse un bambino pur di vedere in difficoltà Salvini e il governo.

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