In un’intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani, Matteo Renzi difende il suo documentario televisivo così come la sua esperienza di governo e annuncia battaglia: «Che cosa farò dopo la tv? Non mollo di un centimetro… Non lascio il futuro a quelli che contestano i vaccini e fanno i condoni, a quelli che dicono che la cultura non è importante, a quelli che fanno i sottosegretari alla cultura e si vantano di non aver letto un libro».
E aggiunge: ««Sono orgoglioso di aver fatto il premier per più di mille giorni… Penso di aver sbagliato a sottovalutare la vergognosa mole di fake news, fango e bugie che ci hanno buttato addosso. Era qualcosa da combattere in modo professionale… Detto questo sono molto soddisfatto e molto tranquillo… Gli italiani hanno scelto di andare con questi e io spero che vadano bene. Perché sono italiano e spero che i risultati li portino a casa. Lo spero per l’Italia. Io penso che loro siano dei cialtroni».
Così come pensa che sia un’occasione persa per l’Italia più che per lui la sconfitta referendaria: «Lì ho fatto la scelta di rimanere non più al governo ma di restare in campo. Però la sensazione che ho provato andando a letto quella sera era per l’occasione persa dall’Italia. In fondo, alla fine al governo ci posso anche tornare… Io sono molto fiero, felice e contento delle cose che ho fatto, anche degli errori e dei limiti».
«FARE UN NUOVO PARTITO? FANTAPOLITICA
«Fare un nuovo partito non è una questione all’ordine del giorno. Roba da addetti ai lavori, fantapolitica». Così dice Matteo Renzi in un’intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani.
«DI BATTISTA DEVE FARSI VEDERE DA UNO MOLTO BRAVO»
In un’intervista a OGGI, in edicola da domani, Matteo Renzi dice: «Dopo che per mesi sono stato massacrato, ora ho iniziato a dire le cose che penso. Di Battista ha detto che Obama è un golpista? Ho replicato che si deve far vedere da uno bravo. Ma molto bravo… Salvini nel giro di 12 ore è uscito tre volte su “Firenze secondo me”…. Nello stesso giorno in cui io parlavo della Madonna del Cardellino, lui è andato ad abbracciare un ultrà con precedenti per droga e per aver sfasciato un occhio a un tifoso dell’Inter davanti a dei bambini piccoli. Ognuno faccia quello che crede: lui si tenga l’ultrà, io mi tengo la Madonna del Cardellino».
«CRITICANO IL MIO DOCUMENTARIO PER GLI ASCOLTI, MA QUESTO LAVORO SU FIRENZE RESTERA’ E LO MOSTRO CON ORGOGLIO AI MIEI FIGLI PIU’ DELLE FOTO CON I CAPI DI STATO»
In un’intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani, Matteo Renzi parla del suo documentario in onda sul Nove «Firenze secondo me»: «Chi ha avuto da ridire sul programma lo ha fatto non sul merito del racconto, ma sugli ascolti, peraltro senza considerare il canale su cui va in onda. Invece i complimenti più belli me li hanno fatti al bar proprio i fiorentini, quando mi dicevano “…’esta ’un la sapevo”… Questo lavoro su Firenze resterà. Sono entusiasta del fatto di aver realizzato qualcosa che mostrerò ai miei figli con molto più orgoglio di certe foto con i capi di Stato».
Giudica una follia quella del manager Lucio Presta che l’ha aiutato a realizzarlo: «Ho fatto il presidente del Consiglio e il segretario del partito politico che ha avuto il miglior risultato degli ultimi 60 anni. Ho certamente avuto un ruolo e forse lo riavrò, vedremo. Quando hai un ruolo tutti ti stanno intorno e ti considerano speciale, mentre tu sai di esser sempre il solito. Lo sai quando hai il 40 per cento e anche quando perdi il referendum. A me non è cambiato nulla dal punto di vista personale, per una sorta di scorza molto dura che ho: mi puoi dire una cosa falsa e non mi ferisci, mi puoi fare un complimento che so non esser vero e non mi esalto. E conosco le regole del gioco. Avvicinarsi a uno che ha appena perso richiede coraggio, ecco perché la considero una follia».
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