martedì 29 gennaio 2019

E’ un consigliere PD l’impiegato che spiegava dei metodi per aggirare le norme per il reddito di cittadinanza

Dopo aver visto un servizio su La7 nel quale un dipendente di un Caf della Cgil a Palermo, ripreso a sua insaputa, parlava  su come si potrebbero aggirare i paletti del reddito di cittadinanza, il ministro Luigi Di Maio è andato su tutte le furie. E subito ha chiesto un intervento della Guardia di finanzacontro chi aiuta i furbetti. Stamani la Finanza ha fatto un blitz nel Caf in questione, quello di via Salita Partanna a piazza Marina, ma ancor prima il segretario della Camera del lavoro Enzo Campo, insieme ai responsanili del Caf, ha deciso di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del dipendente in questione, Sandro Russo. Che però è anche un consigliere comunale del Pd a Monreale e adesso la vicenda rischia di rinfocolare anche la polemica politica.

Russo però si difende: “Sono stato raggirato e sto valutando una querela – dice – il giornalista de La7 si è qualificato come un collega della Cgil che voleva parlare del reddito di cittadinanza perché voleva fare degli approfondimenti. Non parlavo quindi con un utente. Anche perché l’addetto alle pratiche Isee del reddito di cittadinanza non sono io. Vi prego, basta strumentalizzare questo episodio. E poi ho solo riportato quello che le persone dicono sul reddito di cittadinanza”.

Di Maio interviene su Facebook: “Chi fa il furbo paga, il dipendente è stato sospeso per aver consigliato ad un cittadino come aggirare i paletti sul reddito di cittadinanza. Pensava di farla franca… povero illuso! Grazie alla Guardia di Finanza per l’azione tempestiva! I furbetti avranno vita breve. Abbiamo ricevuto segnalazioni da altri Caf – conclude – Siamo al lavoro. Avanti il prossimo”.

I 5 stelle contro i dem: “Domenica sera un servizio televisivo di La7 ha denunciato il comportamento vergognoso di un dipendente di un Caf di Palermo che dava dei consigli su come percepire il Reddito di Cittadinanza non rispettando la legge, addirittura proponendo dei modi per aggirarla. Oggi veniamo a sapere che quel dipendente sul quale comunque sono già in corso gli accertamenti della Guardia di Finanza sarebbe un consigliere comunale del Pd di Monreale. Se confermata, sarebbe una vicenda molto grave dalla quale il Partito che in questi anni si è fatto finto paladino degli ultimi dovrebbe prendere le distanze immediatamente”. Così in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Lavoro alla Camera.

Di Maio ha puntato il dito anche sul sindacato e il neo segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini ribatte a muso duro: “Non abbiamo nulla da nascondere, se c’è una persona che ha fatto degli errori dovrà risponderne ma questo non può mettere in discussione l’autorevolezza e l’onestà delle organizzazioni sindacali. La persona è stata sospesa cautelativamente e sono aperte le procedure per verificare il comportamento. Se il comportamento è stato contrario ai valori della Cgil si prenderanno provvedimenti del caso. Il governo- attacca- non si attacchi a queste cose e risponda alle richieste che i sindacati e gli stanno facendo aprendo un vero tavolo di trattativa. È Importante- continua- che il governo rafforzi i controlli perchè ci sono problemi di lavoro nero. Il governo rafforzasse gli ispettorati e non facesse di tutta l’erba un fascio, perchè il ruolo dei caf e dei patronati è importante per le persone, facendo i conti con una burocrazia statale, che non sempre permette a tutti di avere gli stessi diritti le stesse tutele”.

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