giovedì 22 giugno 2017

BALLOTTAGGI, GIRANO SONDAGGI STUPENDI: RENZI SE LA STA FACENDO LETTERALMENTE SOTTO!

IL CODARDO SENTE PUZZA DI BATOSTA E SI NASCONDE. GIRANO SONDAGGI PESSIMI PER IL PD NEI BALLOTTAGGI DI DOMENICA PROSSIMA. FINALMENTE IL PD POTREBBE ESSERE BASTONATO SU PIU’ FRONTI. ELETTORI DI CENTRODESTRA CHE VOTERANNO I CANDIDATI 5 STELLE E VICEVERSA. TUTTI COMPATTI PER FAR PERDERE I CANDIDATI RENZIANI.

QUESTI I SONDAGGI. LA REALTA’ SARA’ CHE BISOGNERA’ ANDARE AL SEGGIO, PIUTTOSTO TURANDOSI IL NASO. MA IL PRIMO NEMICO, OGGI, E’ IL PD RENZIANO. RICORDATEVELO!

MATTEO SENTE ARIA DI SCONFITTA E NON FA CAMPAGNA ELETTORALE
Elisa Calessi per Libero Quotidiano
Matteo Renzi non ha in agenda iniziative a fianco dei candidati del Pd che corrono per i ballottaggi di domenica. Ed è probabile che la scelta non cambierà, proprio per evitare di dare un valore nazionale al turno elettorale. La ragione è semplice: nessun esito è prevedibile, tutte le sfide sono apertissime.
Secondo gli ultimi sondaggi fatti fare dal Pd,il grosso dei ballottaggi si gioca sul filo. In molti casi addirittura non è stato possibile azzardare una previsione, essendo la situazione, come si dice in gergo, too close to call: ovvero gli sfidanti sono così vicini che è statisticamente impossibile assegnare a uno o all’altro un vantaggio. Il principale effetto di questo quadro così in bilico è che gli elettori grillini, saranno l’ago della bilancia
Quelli che al primo turno hanno votato un candidato del M5S (esclusi da quasi tutti i ballottaggi) potrebbero decidere, con il loro voto, chi far vincere. Per questo, nel Pd, si spera che se ne stiano a casa. O che vadano al mare. La chiusura delle scuole e il bel tempo fanno sperare in questo. Ma non è detto che tutti gli elettori grillini restino a casa. Se non lo facessero, nel Pd si dà per scontato come finirebbe: «Come hanno fatto le altre volte, voteranno il candidato che non è del Pd», giusto per fare perdere il principale avversario.
I ballottaggi che preoccupano di più Renzi sono quelli di Genova e di Lucca. Ma anche La Spezia e, per la Toscana, Pistoia e Carrara. «Il risultato simbolico, quello che deciderà il bilancio finale, si giocherà tra Liguria e Toscana», si dice al Nazareno. Se Renzi tace, non lo fa, invece, Romano Prodi che ieri ha telefonato al candidato dem di Genova, Gianni Crivelli, dando pubblicità di questo colloquio di sostegno.
E non è stata, ieri, l’unica iniziativa presa dal Professore, sempre più attivo politicamente. A margine della consegna di un premio, che si è tenuto alla Bologna Business School, ha avuto un lungo colloquio – anch’esso reso pubblico – con il ministro Carlo Calenda, che molti danno in procinto di creare un soggetto di centro. Un incontro «lungo, proficuo e piacevole» , riferiscono nell’entourage del Professore, durante il quale si è parlato di politica nazionale, economia, situazione internazionale, cooperazione.

È un altro passo di Prodi verso la costruzione di una possibile coalizione di centrosinistra. Un disegno che, però, vede Renzi e molti dei suoi scettici. L’esito dei ballottaggi sarà un altro passaggio importante anche in questo senso: se andranno bene, il segretario dem potrà continuare nella linea Pd-centrica. Diversamente, la spinta verso la coalizione sarà rafforzata.

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