Sergio Mattarella si è nuovamente messo di traverso sulla manovra. L’occasione è stata una secca replica alle parole di Luigi Di Maio su Bankitalia, invitata a “candidarsi” (non si sa come) dopo aver criticato il Def. Il Quirinale ci è andato giù duro, ricordando che “il potere inebria. Servono pesi e contrappesi”. Dunque, Mattarella ha aggiunto che Bankitalia ha “la funzione di garante del buon funzionamento del sistema”. Una tirata d’orecchie in primis a Di Maio, ma anche al governo. Parole alle quali, però, ha deciso di rispondere Paolo Savona. E il ministro degli Affari europei lo ha fatto a modo suo, come di consueto senza alcun pelo sulla lingua. Una sola battuta, bruciante, rilasciata all’uscita da una seduta parlamentare dove è stato tra i mattatori (è giù un cult il suo attacco ai tecnici che hanno, parimenti, bocciato la manovra). Il Quirinale difende Bankitalia?, imbeccano Savona. E lui, tranchant: “Meno parla meglio è“. Dunque si è dileguato. Restano le parole, durissime, contro il capo dello Stato. Contro quel Mattarella che si oppose in tutti i modi, vincendo la partita, alla sua nomina al ministero dell’Economia poi finito a Giovanni Tria.
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