Gianluigi Paragone sulla sua bacheca Facebook
Per tutto il week end ci siamo sorbiti le inchiestone del vicedirettore del Corriere della sera, Federico Fubini, che ha accusato il ministro Savona di non essersi dimesso dal fondo inglese Euklid. Notizia falsa, visto che il ministro ha poi dimostrato di aver lasciato il fondo ben prima della formazione del Governo gialloverde. Una sonora smentita che ha costretto Fubini anche a cancellare precipitosamente un post su Twitter, consumando una brutta figura: sarebbe bastato ammettere che Savona era nel giusto, ma tant’è.
Ora, anche noi vorremmo toglierci alcuni dubbi e ci piacerebbe sapere da Fubini – sempre cosi pungente nei suoi scritti – se gli avanza un po’ di inchiostro per spiegare ai lettori del Corriere e a chi lo guarda in tv quali rapporti intrattiene con la Open Society Foundations del finanziere speculatore Soros, uno che in passato ha fatto soldi a palate scommettendo sul crollo di monete come la lira o la sterlina. Dalla scheda pubblicata sul sito dell’organizzazione, infatti, non solo si apprende che Fubini fa parte del board europeo di Open Society, ma addirittura “porta i suoi legami con le istituzioni politiche italiane”.
Allora domandiamo: cosa significa di preciso questa missione? Perché un giornalista che si vanta della sua imparzialità mette in relazione Open Society con la politica italiana? Non trova in questo suo ruolo un velo malizioso di… lobbismo?
Ps. A chi volesse commentare impongo subito una regola: zero offese di qualsivoglia contenuto. Io mi attengo ai fatti.
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