martedì 16 ottobre 2018

Così Conte ha tappato la bocca a Macron: quel retroscena clamoroso che nessuno ti aveva raccontato prima

Macron accusa: «Crisi tra Europa e Italia sui migranti». Conte: lui non è la Ue


PARIGI — «C’è una crisi politica tra l’Italia e il resto dell’Europa. L’Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo le quali quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino». 

In serata le parole del presidente francese Emmanuel Macron, che si è fermato a parlare con i giornalisti al Palazzo di Vetro di New York dopo il discorso all’Assemblea generale dell’Onu, rappresentano il nuovo episodio di un contrasto con Roma che dura da mesi, e che non accenna a finire. E sempre da New York il premier Giuseppe Conte replica: «Lui parla per la Francia, non per l’Unione». La frase di Macron è arrivata alla fine di una giornata drammatica che si era conclusa con un accordo franco-maltese sulla nave Aquarius, l’unica appartenente a una ong che ancora assista i migranti nel Mediterraneo. Dopo giorni di polemiche e trattative, l’Aquarius ha fatto rotta verso Malta con 58 migranti a bordo (16 i minori). L’intesa raggiunta tra Parigi e La Valletta prevede che una nave militare maltese raggiunga l’Aquarius nelle acque internazionali, carichi a bordo i migranti e li porti a Malta. L’Aquarius, a quel punto senza passeggeri, potrà dirigersi verso Marsiglia.

La «soluzione europea» che la Francia aveva auspicato, e che infine è stata trovata, prevede che i migranti vengano subito redistribuiti in altri quattro Paesi: 18 in Francia, 15 in Germania, 15 in Spagna e 10 in Portogallo. «Con Macron e gli altri leader vogliamo un approccio il più multilaterale possibile», ha detto il premier maltese Muscat. 

La mano tesa di Malta ha tolto almeno in parte dall’imbarazzo Macron, al quale la ong Sos Méditerrannée aveva rivolto un «appello solenne» ad accogliere l’Aquarius. Il rifiuto aveva provocato le proteste della sinistra francese — «E questo è il presidente che si presenta come lo sbarramento contro Salvini e Orban?», ha commentato il socialista Olivier Faure —, e di Matteo Salvini. «Quando l’ho fatto io sono finito a processo per sequestro di persona — ha detto il vicepremier a Zapping su Radio 1 —. Macron ha detto che facevo vomitare, che ero fascista e razzista, ma quando tutti hanno a che fare con la dura realtà capiscono che si tratta di buon senso». 

Quanto al decreto sicurezza di Salvini, fonti europee citate dall’agenzia Ansa vi trovano «punti positivi»: l’estensione del periodo di detenzione, l’accorciamento dei tempi procedurali e il fatto che il rifiuto della richiesta d’asilo sia contestuale all’ordine di espulsione vengono giudicati a Bruxelles «non una cattiva mossa». Il decreto non è ancora arrivato al Colle, ma quanto a un eventuale rifiuto della firma da parte del presidente Sergio Mattarella, il vicepremier sembra sereno: «Non penso proprio»..

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