CLAMOROSO! Tre banche italiane vicine al BAIL-IN. Se hai soldi in queste banche, ti conviene ritirarli subito
Tre istituti bancari sono a rischio bail in.
Bankitalia monitora la situazione.
Rischio bail in per tre istituiti italiani. Il prelievo forzoso in caso di crac da parte della banca sui depositi superiori ai 100mila euro potrebbe presto diventare realtà.
Nel mirino di palazzo Koch per il bail in ci
sarebbero almeno tre istituti di credito. Bankitalia avrebbe acceso i
fari sulla cassa di Risparmio di San Miniato, su quella di Rimini, e
sulla Cassa di Risparmio di Cesena. Di fatto si tratta di tre situazioni
che vengono monitorate costantemente dalla Banca Centrale. La Cassa di
Risparmio di San Miniato infatti ha chiuso il 2015 con i conti in rosso
per 67,6 milioni di euro. La Cassa di Risparmio di Rimini invece ha
fatto registrare un rosso di 38 milioni di euro, mentre la Cassa di
Risparmio di Cesena nei primi sei mesi dello scorso anno avrebbe fatto
registrare un rosso da 37 milioni di euro. In questo quadro la banca che
appare più al sicuro è proprio quella di Cesena. L'istituto ha ottenuto
la disponibilità del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd) a
sottoscrivere la sua ricapitalizzazione, stimata fra i 100 e i 150
milioni di euro, e il prossimo 8 giugno il nuovo Cda dovrebbe approvare
il bilancio definitivo, il piano industriale fino al 2020 e l'aumento di
capitale. Per quanto riguarda invece le altre due banche, la situazione
appare più complessa e rischia di precipitare. Con l'introduzione del
bail in dunque diventa fondamentale capire quale sia la banca più
opportuna dove depositare i propri risparmi.
Panorama.it fa uno studio accurato sugli istituti che mostrano una maggiore solidità analizzando il Common Equity Tier I
(cet-I), ovvero il parametro che calcola il rapporto tra il capitale di
una banca e le sue attività impiegate sul mercato. Al primo posto c'è
Fioneco che tra gennaio e marzo 2016 ha realizzato un utile netto di
51,2 milioni di euro con un cet I pari al 21,3 per cento. Poi c'è il
Banco di Sardegna che realizzato un utile netto di 4,1 milioni di euro e
un cet I del 21,09 per cento. Subito dietro con un cet-I al 19,1 per
cento c'è Mediolanum con un utile di 73,2 milioni di euro. Poi è il
turno di Fideuram Ispb con un Cet I del 17,7 per cento e un utile di 213
milioni. Infine tra le più solide c'è anche Banca Generali con un Cet-I
del 14,1 per cento.
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