Alle prossime elezioni Europee, il Pd di Nicola Zingaretti si ripresenterà con il proprio simbolo, dopo alcuni tentativi di nasconderlo nelle ultime tornate elettorali che hanno portato solo disastri. Restando in tema, di disastri, Zingaretti ha portato fino in fondo l’accordo con l’ex ministro Carlo Calenda per proporre una sorta di listone europeista che accolga tutti quelli disposti a candidarsi però sotto il simbolo del Pd. Non sono mancati i no, in primis quello arrivato da Emma Bonino e dai vertici di +Europa, disposti anche a schiantarsi con il proprio simbolo, piuttosto che morire male sotto le insegne piddine.
La speranza però è sempre l’ultima a morire, almeno per Zingaretti, che ha provato fino all’ultimo a imbarcare tutti quei pezzi di partito persi nel corso degli anni sotto la dittatura renziana. A furia di spalancare le porte del Nazareno, però, Zingaretti ha imbarcato chiunque. Per esempio per la circoscrizione del Sud Italia, il Pd sta valutando di piazzare come capolista Vincenzo Colla, vicesegretario della Cgil, che secondo Repubblica piace pure a Mdp, quindi a Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani.
Al Nord-Ovest ci dovrebbe essere il resuscitato Giuliano Pisapia, in tandem con l’economista Ierene Tinagli, già deputata montiana di Scelta Civica. Al Nord-Est con Carlo Calenda ci sarà la vicepresidente dell’Emilia-Romagna, Elisabbetta Gualmini. Al Centro spazio alla renziana Bonafé con gli europarlamentari uscenti Gualtieri e Sassoli. E nelle isole arriva Caterina Chinnici con il medico di Lampedusa Pietro bartolo e poi Valentina Puzzolo, che da 15 anni lavora nella Commissione Ue.
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