Affacciato alla finestra di casa col pugno sinistro chiuso: così Domenico Lucano ha salutato le migliaia di persone giunte a Riace per testimoniare la loro solidarietà al sindaco — ora sospeso — agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I manifestanti, dopo aver percorso le strade del paese, sono giunti sotto casa di Lucano urlandogli «Tieni duro, continua a lottare sempre. In questa battaglia di civiltà non sarai mai solo!».
Il corteo, partito ai piedi del paese, dopo aver percorso le strade di Riace ed avere attraversato la piazza principale, si è diretto sotto casa di Lucano. Alla vista del corteo Lucano è comparso dietro una finestra della sua abitazione, chiusa con una zanzariera, salutando i manifestanti più volte con la mano e commuovendosi. In strada i manifestanti hanno intonato «Bella ciao». Un gruppo numeroso di migranti, che si trovano a Riace da tempo, ha più volte gridato «Riace non si arresta. Mimmo Lucano libero».
Quando scoppiò il caso Diciotti, l’Anm difese il pm tuonando «basta interferenze», mentre Mattarella ricordò che «nessuno è al di sopra della legge». «Ora diranno le stesse cose?». Se lo chiede il ministro dell’Interno Matteo Salvini
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