Sull’Eliseo si abbatte un altro siluro con le dimissioni del portavoce del presidente francese Emmanuel Macron, il giornalista Bruno Roger-Petit, dopo appena un anno dall’inizio del suo nuovo incarico. Sono mesi difficili per il Capo di Stato francese e il suo governo, già con le polemiche sul suo responsabile della sicurezza, accusato di violenze mentre indossava una divisa della polizia durante una manifestazione in piazza. Sono poi arrivate a sorpresa le dimissioni del ministro per la transizione ecologica, Nicolas Hulot, seguite da quelle della ministra dello sport, Laura Fressel.
Secondo le indiscrezioni della stampa francese, Roger-Petit valutava di dimettersi già duranre l’estate, ben prima quindi dell’addio dei due ministri. Le dimissioni del giornalista sarebbero legate a un ampio piano di ristrutturazione della comunicazione presidenziale. Eppure è difficile immaginare che la decisione non sia legata al crollo di Macron nei sondaggi, dopo che il presidente francese è riuscito a perdere fino a dieci punti con la sua popolarità arrivata ad appena il 31%, ben più bassa dell’odiatissimo Francois Hollande. Una mossa disperata da parte di Macron, secondo diversi analisti, per cercare di frenare il calo di consensi in vista delle prossime elezioni Europee. Un voto che per il presidente francese si potrebbe trasformare in un referendum sulla sua presidenza, sempre più vicina a finire in modo prematuro.
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