Susanna Camusso così commenta il successo del M5S: "C'è una parte crescente di popolazione che non trova protezione e il mondo del lavoro in generale si sente isolato senza più rappresentanza politica"
Con uno stivale sempre più giallo e blu, con il colore rosso ritiratosi in una minuscola "riserva indiana", proseguono le analisi da parte degli esponenti della sinistra, che cercano di capire le cause del tracollo, perché non si può che parlare di tracollo.
Susanna Camusso, leader della Cgil, in un'intervista a Repubblica sostiene "che tra gli operai delle fabbriche del nord iscritti alla Cgil ci fosse chi votava Lega lo sapevamo da tempo, la novità è che c'è un'altra quota di nostri tesserati che non si astiene più e vota per i Cinquestelle".
"Basta guardare la cartina dell'Italia con l'attribuzione dei seggi parlamentari - osserva - per vedere che è finita l'epoca dell''Italia rossa. Quel modello non c'è più, è tutto cambiato. Non c'è alcun voto contro la Cgil, anzi - sottolinea poi Camusso - ne esce confermata la nostra capacità di tutela al di là e oltre gli schieramenti politici, come ha certificato Ilvo Diamanti sul forte aumento di consenso alla Cgil. Poi è vero che quel voto, il primo dopo la crisi economica, sollecita una maggiore autonomia dalla politica e a essere tra i lavoratori in maniera costante non solo durante le vertenze o le vicende contrattuali".
"Chi ha votato M5S - afferma Camusso - ha votato anche per il reddito di cittadinanza, per una forma di assistenza. Ecco: in questa richiesta c'è un messaggio anche per il sindacato. C'è una parte crescente di popolazione che non trova protezione e il mondo del lavoro in generale si sente isolato senza più rappresentanza politica".
Camusso mi fai pena,stai denigrando il concetto di cambiamento con assistenzialismo,ormai hai perso credibilità voi non rappresentate il popolo dei lavoratori ma quelli del padrone
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