VENEZIA – Un vorticoso “giro” di denaro in contante, utilizzato per l’acquisto di immobili, ma anche di una lussuosa imbarcazione del costo di 450mila euro (poi rivenduta); il tutto gestito attraverso prestanomi, che in alcuni casi erano ufficiali e sottufficiali delle Fiamme Gialle, suoi stretti collaboratori.
Dalle carte depositate al processo Mose, che si aprirà il prossimo 22 ottobre, emergono nuovi ed incredibili particolari sull’attività del generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante, ora in pensione, già comandante interregionale dell’Italia centrale, e all’epoca ad un passo dal diventare comandante generale delle Fiamme Gialle.
Fatto arrestare il 4 giugno del 2014 dai pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini per aver fornito informazioni riservate sull’inchiesta al presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, in cambio di 500mila euro e la promessa di altri due milioni, ha già patteggiato 4 anni di reclusione, subendo la confisca di 4 milioni di euro. L’inchiesta a suo carico, iniziata a Venezia, è poi proseguita per competenza territoriale a Milano, dove si sta valutando la posizione dei suoi sottoposti che si prestarono a fargli da prestanome…
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.