A pochi mesi ormai dalle prossime elezioni nazionali che si terranno, con buone probabilità, tra febbraio e marzo 2018, proviamo ad osservare, tramite i sondaggi effettuati da Tecnè, in quali direzioni si sta orientando l’elettorato in un periodo particolarmente delicato a causa delle discussioni su tempi importanti come ius soli, biotestamento e pensioni.
Qui di seguito i dati raccolti dall’istituto di ricerca:
Riscontriamo come il PD continui a perdere consensi, almeno un punto e mezzo percentuale in meno. Protagonista di questo arretramento del partito guidato da Matteo Renzi è sicuramente la nuova forza politica presentata domenica a Roma: Liberi e Uguali, la “giovane” lista nata dall’unione di MDP, SI e Possibile, al cui timone c’è l’attuale presidente del Senato Pietro Grasso e che riesce ad arrivare al 7,8%, poco lontano dalla “doppia cifra”, obiettivo dichiarato durante la presentazione.
Dall’altra parte, l’ennesima scissione a sinistra non fa che aiutare il centrodestra, oltre a farci tornare alla memoria immagini del passato, per le quali va anche ringraziato Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che si attesta al 17%, il quale ha affermato che ha ancora lo “spirito del 94”. A farne le spese è però la Lega di Matteo Salvini, la quale continua ancora a perdere consensi, addirittura un punto percentuale, mentre guadagna lo 0,4% Giorgia Meloni con FdI.
Nonostante lo 0,9% in meno, la prima forza politica politica del paese, come si dichiarano gli stessi parlamentari, è il Movimento 5 Stelle, il cui candidato premier è Luigi di Maio.
La Leopolda e l’attenzione sulle fake news non ha portato gli esiti sperati al Partito Democratico, costretto invece a fare i conti con chi gli rinfaccia di essere ormai un partito di destra, in particolar modo sui temi pensioni e jobs act. Alla sinistra del PD, Liberi e Uguali, riesce ad arrivare al 7,8%, un buon risultato per una forza politica che può ancora raccogliere altri consensi, anche se, dati i protagonisti, tra i quali Bersani o D’Alema, parlare di lista nuova risulta eccessivo.
Il Movimento 5 stelle perde consensi, anche se riesce ad attestarsi ancora prima in classifica, approfittando delle grosse perdite del Partito Democratico che solo qualche mese fa, prima della scissione, era invece sopra ai pentastellati nei sondaggi.
Il cavaliere invece non molla, si reinventa, riesce a trasformarsi e proporsi con una nuova veste, quella del saggio anziano che può ancora dare una mano alla nazione e allora chiama in causa le pensioni minime e il ministero della terza età. Sembra proprio che il trasformismo sia una ulteriore abilità dell’ex presidente del Milan osservando i dati raccolti. Quelli che sono i suoi ipotetici alleati, Salvini e Meloni, faticano invece ad ingranare, ma tutto cambia in ottica coalizione, ipotesi che, date le capacità di mediatore di Berlusconi, non va affatto scartata. In quel caso vedremmo il centrodestra unito al primo posto, con il 38% dei voti, seguito da un Partito Democratico alleato con Alternativa Popolare e Campo Progressista, ipotesi questa, invece, che pare molto lontana dalla realtà, al solo 26,6% ed il Movimento 5 stelle solamente terza classificata e fuori dai giochi se, come dicono, non hanno intenzione di fare alcuna alleanza.
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