Il gip del tribunale di Tivoli Alberto Caperna parla senza mezzi termini di «modalità d'azione gravi e obiettivamente allarmanti, soprattutto perché poste in essere con assoluta sfrontatezza». Il destinatario di queste considerazioni inserite nell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è il comandante della polizia municipale di Fonte Nuova, sulla Nomentana, Carlo Rinaudo, al quale il provvedimento è stato notificato ieri mattina dai carabinieri della compagnia di Monterotondo.
L'ufficiale dei vigili urbani, di 63 anni, già in forza a Mentana, è accusato di truffa ai danni dello Stato, peculato falsità di pubblico ufficiale in atti pubblici. Un furbetto in divisa - secondo i carabinieri - incastrato inizialmente da un servizio de «Le Iene» andato in onda nell'autunno scorso: per un mese circa il comandante, un maggiore, responsabile dal 2012 degli uffici di via Machiavelli (con un reddito attorno ai 40 mila euro all'anno), è stato seguito con le telecamere durante gli spostamenti dalla sua abitazione alla sede dei vigili - anche quella distaccata nella frazione di Santa Lucia -, nonché in altre situazioni segnalate con una denuncia anonima giunta nella redazione della trasmissione di Italia Uno: Rinaudo è stato ripreso mentre, dopo aver timbrato di pomeriggio l'entrata con il badge si servizio, usciva subito dagli uffici per recarsi a casa dove rimaneva fino a sera quando si ripresentava al lavoro ma solo per timbrare l'uscita. (Continua su Corriere.it)
L'ufficiale dei vigili urbani, di 63 anni, già in forza a Mentana, è accusato di truffa ai danni dello Stato, peculato falsità di pubblico ufficiale in atti pubblici. Un furbetto in divisa - secondo i carabinieri - incastrato inizialmente da un servizio de «Le Iene» andato in onda nell'autunno scorso: per un mese circa il comandante, un maggiore, responsabile dal 2012 degli uffici di via Machiavelli (con un reddito attorno ai 40 mila euro all'anno), è stato seguito con le telecamere durante gli spostamenti dalla sua abitazione alla sede dei vigili - anche quella distaccata nella frazione di Santa Lucia -, nonché in altre situazioni segnalate con una denuncia anonima giunta nella redazione della trasmissione di Italia Uno: Rinaudo è stato ripreso mentre, dopo aver timbrato di pomeriggio l'entrata con il badge si servizio, usciva subito dagli uffici per recarsi a casa dove rimaneva fino a sera quando si ripresentava al lavoro ma solo per timbrare l'uscita. (Continua su Corriere.it)
Hanno fatto bene ad arrestarlo, ma metterlo in galera, non agli arresti domiciliari. Da quello che ho letto stare a casa per lui è una pacchia. Se ne è andato dal lavoro per restare a casa tutta la giornata, quindi gli arresti domiciliari gli sarebbero gradii e come. Non avrebbe ai domiciliari una punizione ma un premio.
RispondiEliminaIn questo buonismo dell'italietta dove si giustifica tutti e tutto, dove i più furbi e i più scaltri hanno sempre avuto ragione in questo paese dove la giustizia è latitante per certi personaggi, dove tutto è permesso in nome di una democrazia che non è mai esistita per la gente per bene.
RispondiElimina