mercoledì 15 marzo 2017

IL PD E’ FINITO! ECCO IL CLAMOROSO SONDAGGIO: IL PARTITO DEI LADRI E’ FINALMENTE IN CADUTA LIBERA!

Pd in caduta libera, lo dicono i sondaggi. Quelli riservatissimi, che girano ai piani alti del Nazareno, raccontano di una situazione disastrosa, che non va oltre il 22%: altro che primo partito, i bei tempi del 40% alle Europee del 2014 sono un lontano ricordo. Ma anche le rilevazioni appena diffuse in tv a Porta a Porta mostrano una situazione desolante per Matteo Renzi e la sua truppa.

Secondo Euromedia Research, istituto di Alessandra Ghisleri, i democratici hanno perso in un mese il 3,1% e sono scesi al 25,5. Mentre per Michela Morizzo di Tecné i punti lasciati per strada sono addirittura 6, per cui oggi, Lingotto o no, il Pd non va oltre il 23%. Anzi, per essere precisi, il Pd prima della scissione era al 28,7% mentre ora, senza la minoranza dem, è crollato al 22,8 per cento dei consensi.

n entrambi i casi il dato per i governativi è allarmante perché significa che il Movimento Cinquestelle balza in testa e, se si andasse a votare adesso, a Palazzo Chigi ci finirebbe, con molta probabilità, Luigino Di Maio o qualcuno dei suoi colleghi. La creatura di Grillo, nonostante i tanti errori a livello locale, resta in vetta ma con quotazioni differenti: 26,4% per Euromedia (mezzo punto in meno rispetto al mese scorso) e 29% per Tecné (un punto in meno).
In particolare, quest’ ultimo istituto distingue tra M5S prima della scissione (30,3%) e M5S dopo (27,6), segno che la formazione del nuovo soggetto rosso di Bersani e transfughi dem (dato da Euromedia al 3% mentre da Tecné a più del doppio, 6,5%) rosicchia qualcosa anche ai grillini, senza calcolare l’ altra new entry a sinistra di Pisapia e compagni che otterrebbe tra il 2,3 (Ghisleri) e il 4 per cento (Morizzo).
Unico sondaggista che dà un po’ di ottimismo ai renziani è Nicola Piepoli, secondo il quale i pentastellati sono ancora sotto al Pd, seppure di un punto soltanto (29 a 28) e, insomma, la scissione ha pesato indubbiamente, ma ormai la crisi è archiviata e al Lingotto si è visto un gruppo molto compatto. Ma la convention torinese fortemente voluta da Renzi ha rialzato il gradimento piddino oppure no? Risposta di Piepoli: «Non l’ ha spostato di un millimetro. Le nostre rilevazioni danno il Pd al 29 sia prima che dopo il Lingotto. La merce non è cambiata».
Forza Italia cresce arrivando al 14% secondo la Ghisleri, mentre per Tecné si assesta al 13,5% e per Piepoli all’ 11. Quanto alla Lega, per vari sondaggisti è stabile al 13% e i Fratelli d’ Italia di Giorgia Meloni sono accreditati tra il 4,5 e il 4,9. Il Nuovo Centrodestra (che sta essere sciolto per volere dello stesso Angelino Alfano) si ferma tra 1,5 e 2%.

Morale: se il centrodestra si unisce supera il 28 per cento, arriva al 30 e vince. Se va in ordine sparso consegna la vittoria nelle mani dei Cinquestelle o, comunque, ad un testa a testa all’ ultimo voto tra M5S e Partito democratico.
Anche a vedere le percentuali che ogni lunedì Emg illustra nel Tg di Enrico Mentana, i grillini sono saldamente in testa, sfiorando il 30%, a danno soprattutto degli avversari democratici che, in una settimana, sono scesi al 27,1. Leggerissima flessione per la Lega che passa al 12,8 regalando circa mezzo punto a Forza Italia, mentre salgono dello 0,2 gli scissionisti che arrivano a quota 4,2.
In realtà, oltre alle percentuali di voto, nei sondaggi politici di La7 sono stati mostrati i seggi che ogni partito otterrebbe con il nuovo sistema elettorale. Il M5S avrebbe 201 seggi, il Pd 188, la Lega 85, Forza Italia 83, seguita da Fdi con 32 e da Mdp con 28.
Cosa vuol dire questo? Che con queste aggiudicazioni di seggi avere una maggioranza è, ancora una volta, impossibile. I 316 seggi necessari per ottenere la maggioranza sono un’ utopia. Partito democratico insieme a Sinistre e Autonomie arriverebbe solo a 223, mentre PD+Fi+Ncd+ Autonomie salirebbe a 277.
L’ unica coalizione possibile per avere la maggioranza sarebbe quella che si ottiene dalla strana alleanza tra Lega, Fratelli d’ Italia e grillini, che insieme raggiungono 318 seggi, superando la maggioranza di 2 seggi. Un asse smentito a più riprese dagli esponenti dei tre soggetti politici, che, a parte temi comuni in materia di Europa, lotta agli sprechi e immigrazione, restano molto distanti, infatti hanno già ribadito di non avere alcuna intenzione di allearsi tra loro e quindi la situazione resta di ingovernabilità.
Renzi sconta la divisione con la minoranza dem, l’ inchiesta Consip, le politiche sull’ immigrazione e sul lavoro. Ma almeno si può consolare con le analisi che lo danno in netto vantaggio nella corsa alla segreteria rispetto ai suoi sfidanti interni, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Secondo alcuni poll dei giorni scorsi, alle primarie del 30 aprile l’ ex premier raccoglierebbe tra il 53% (Ipsos) e addirittura il 64% (WinPoll), con gli avversari nettamente distanziati, segno che è ancora forte nel partito, molto meno fuori.
FONTE

4 commenti:

  1. qui ognuno fa i sondaggi che gli " pagano" , ma di votare non se ne parla.
    Tutti non considerano gli indecisi, un esercito, che conta principalmente giovani...
    Quasi nessuno percepisce, almeno nei fatti, che la gente ne ha le tasche piene di questo andazzo e che solo qui da noi tale situazione, ad oggi, non ha portato effetti imprevedibili politici e sociali...
    Usque tandem...avrebbero detto i nostri illustri antenati, che dominarono il mondo...🤔⏰🇮🇹

    RispondiElimina
  2. » Bauman: addio umanità, schiavizzata da un’élite di parassiti
    «Le opere di Bauman, che, per quanto fortunate editorialmente, sono state cibo per pochi, purtroppo, sono un tesoro cui attingere per comprendere le ingiustizie del… Bauman ha svelato «il volto cupo e tragico dell’ultra-capitalismo, feroce espressione di creazione e gestione della disuguaglianza tra gli individui, dove all’arricchimento smodato dei pochi ha corrisposto il rapido, crescente impoverimento dei molti».

    RispondiElimina
  3. non credevo ai sondaggi nel 2013 quando davano il m5s al 15% mentre poi alle elezioni arrivò al 25% e continuo a no crederci adesso. Però se danno il m5s al 28% significa che come minimo sono al 38/40%...........

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.