Maddaloni, arrestato il sindaco Rosa De Lucia. Intascava tangenti per il servizio rifiuti. Soldi anche per viaggi e arredare casa
Il sindaco Rosa De Lucia aveva un bancomat personale, fatto di carne e
ossa. Nessuna tessera da inserire ma tanti soldi da ritirare: almeno
10mila euro al mese, più denaro per viaggi come quello ad Antibes e
perfino contante per arredare casa. I soldi le venivano forniti
dall’imprenditore Alberto di Nardi, l’uomo a cui la prima cittadina di
Forza Italia garantiva il servizio di raccolta dei rifiuti.
Emerge anche questo dall’inchiesta della procura di Santa Maria Capia
Vetere sul Comune di Maddaloni, in provincia di Caserta, dove sono state
emesse cinque ordinanze di custodia cautelare (due in carcere e tre ai
domiciliari). L’accusa è quella di tangenti intascate per affidare,
ciclicamente, il servizio di raccolta rifiuti sempre alla stessa ditta.
Nel Comune alle porte di Caserta i carabinieri hanno arrestato anche
l’assessore Cecilia D’Anna, il consigliere comunale Giuseppina
Pascarella e appunto l’imprenditore. Sono tutti ritenuti responsabili a
vario titolo di corruzione, tentata induzione indebita a dare e
promettere qualcosa e peculato in concorso.
Al centro dell’inchiesta la figura della 36 enne Rosa De Lucia. Per la
procura avveniva “una corruzione sistemica – ha spiegato il procuratore
aggiunto Carlo Fucci – che ricorda la tangentopoli casertana del 1992.
Di Nardi – scrive il Gip Sergio Enea – era un bancomat per la De Lucia”.
Grazie ai soldi di Di Nardi il sindaco si era permesso un viaggio ad
Antibes con l’amica assessore Cecilia D’Anna (anche lei arrestata),
aveva arredato completamente casa e fatto tante altre spese.
Dopo la denuncia di una ditta concorrente sono però iniziati i
pedinamenti e Di Nardi è stato fermato a un finto posto di blocco con in
tasca 5000 euro. “Sono per le bollette” avrebbe detto, soldi che invece
erano destinati al sindaco. In altre occasioni Di Nardi avrebbe anche
sponsorizzato progetti della giunta e pagato circa 500 euro per
iniziative contro il femminicidio.
L’azienda dell’imprenditore risulta, con 300 dipendenti sparsi in vari
comuni, come una fra le maggiori del casertano. La Dhi (Di Nardi
Holding) si occupa di servizi ecologici e gestisce il servizio di
raccolta dei rifiuti solidi urbani a Maddaloni, e nei comuni di Santa
Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada, Bellona, Pontelatone,
Roccaromana, Teverola, Cesa e Vitulazio. Nata solo 5 anni fa, in pochi
anni ha fatto incetta di appalti riuscendo ad ottenere continue proroghe
e rinnovi contrattuali. La stessa De Lucia aveva ricevuto richiami
formale dalla prefettura di Caserta che la invitava a lanciare una gara
d’appalto per affidare il servizio di raccolta dei rifiuti ma questo non
avveniva. Di Nardi infatti secondo la procura “pagava” per poter
mantenere il servizio. Arrestato, ora all’imprenditore i carabinieri
hanno sequestrato preventivamente un milione di euro.
Osservattice della linea del partito
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