Barbara Lezzi attacca la Gruber: ‘Non fa una bella figura il suo PD’
“La devo richiamare all’ordine“. La senatrice 5 Stelle Barbara Lezzi, presa più volte di mira dalla conduttrice Lilli Gruber e dal collega del PD Taddei, rivolge alla giornalista una battuta davvero esilarante: “Non fa una bella figura il suo PD“.
“Senatrice, non è molto educato però“, replica la Gruber. La colpa della Lezzi? Aver sbugiardato e, giustamente interrotto, il collega Taddei che, parlando del Jobs Act e delle riforme del Governo Renzi, aveva sparato: “Ci saranno 18 miliardi di tasse in meno“.
Barbara Lezzi, sentendosi presa in giro nei panni di un qualsiasi spettatore, è intervenuta immediatamente con un secco: “E’ falso“.
I 18 miliardi di tasse in meno sono una balla colossale, smentita anche dall’Agenzia Stampa ADNKRONOS che scrive:
Quadriennio 2015-2018 da incubo: stangata fiscale da 68 miliardi e spesa pubblica fuori controllo in aumento di 35 miliardi. Nel 2018, sulle casse dello Stato peseranno uscite per 810,8 miliardi in aumento di 35,6 miliardi (+4,60%) rispetto ai 775,1 miliardi con cui si chiuderà il 2014; in aumento costante anche il gettito fiscale che fra quattro anni arriverà a quota 847, 8 miliardi, in crescita di 68,3 miliardi (+8,76%) rispetto ai 779,4 miliardi che lo Stato incasserà quest’anno. Resterà stabilmente sopra il 43% la pressione fiscale che si attesterà al 43,2% nel 2018 sostanzialmente invariata rispetto al 43,3% del 2014. Questi i dati più rilevanti di una analisi del Centro studi di Unimpresa.
Le elaborazioni di Unimpresa, basate su dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, rivelano anzitutto che la spesa statale è destinata a crescere continuamente. Alla fine del 2014 dalle casse dello Stato usciranno 775,1 miliardi , cifra che salirà a 775,5 milioni l’anno prossimo con un incremento di 377 milioni (+0,05%); nel 2016 le uscite si attesteranno a 787,04 miliardi in crescita di 11,5 miliardi (+1,48%) sui 12 mesi precedenti;
nel 2017 lo Stato arriverà a spendere 796,2 miliardi, ben 9,2 miliardi in più (+1,18%) sull’anno precedente; nel 2018 la spesa sfonderà il tetto degli 800 miliardi per arrivare a 810,8 miliardi con una crescita di 14,5 miliardi (+1,83%) sul 2017. Complessivamente, nell’arco di quattro anni è dunque previsto un aumento di 35,6 miliardi della spesa pubblica (+4,60%).
In costante salita anche il gettito fiscale che quest’anno arriverà a 779,4 miliardi. L’anno prossimo dalle tasche di famiglie e imprese usciranno in tutto 789,3 miliardi, vale a dire 9,8 miliardi in più (+1,26%) rispetto al 2014; nel 2016, poi, si arriverà a entrate pari a 808,6 miliardi in salita di 19,3 miliardi (+2,45%) sui 12 mesi precedenti; nel 2017 tasse e oneri sociali arriveranno a 826,9 miliardi, con un incremento di 18,2 miliardi (+2,26%) sul 2016; nel 2018, poi, si arriverà a sfiorare la vetta degli 850 miliardi con le entrate che si attesteranno a 847,8 miliardi in salita di 20,8 miliardi (+2,53%) sull’anno precedente.
Complessivamente, nell’arco di quattro anni è dunque previsto un aumento di 68,3 miliardi delle entrate nelle casse dello Stato (+8,76%). In questo arco di tempo, la pressione fiscale resterà sostanzialmente invariata: 43,3% nel 2014, 43,4% nel 2015, 43,6% nel 2016, 43,3% nel 2017 e 43,2% nel 2018.
“Siamo di fronte a dati spaventosi: è la prova che la spending review non esiste e che il taglio delle tasse è un miraggio. Lo Stato continuerà a spendere sempre di più e il peso del fisco sui contribuenti è destinato a salire. Come cittadini, come imprenditori e come rappresentanti di persone che lavorano e cercano di portare il Paese fuori dalla recessione ci sentiamo letteralmente presi in giro dal governo di Matteo Renzi” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
“In questi giorni – aggiunge Longobardi – si parla della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori come se fosse la panacea di tutti i mali, ma si tratta, e lo abbiamo già detto più volte, di un falso problema. La sensazione è che si sia innescata una battaglia ideologica che ha, alle sue fondamenta, una precisa strategia politica ma che in realtà non risolve i problemi delle aziende italiane”.
questa rifatta della falsa Gruber, se dovesse cadere il governo tutte queste mignotte rosse devono andare a casa a lavorare. bastarda. se gli si rompe la chiusura lampo...casca tutto.
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